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È stato inaugurato oggi in Via Viadotto Giovanni Gronchi 11 nel Municipio III di Roma il progetto "AUTONOMIA E COABITAZIONE" , progetto creato in un bene confiscato alla criminalità organizzata. Il programma nato in collaborazione con la cooperativa sociale SPES CONTRA SPEM , e' un percorso sperimentale di coabitazione temporanea nel territorio del Municipio. Tale progetto si rivolge a persone con fragilità ed ha lo scopo di trovare una soluzione abitativa, di realizzare esperienze di convivenza temporanea in gruppo di massimo 2 - 3, di condivisione degli spazi, di relazioni.
Roma, al Municipio III nasce "AUTONOMIA E COABITAZIONE"
«E' per me una gioia essere qui, dichiara Tobia Zevi, Assessore al Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale, ed inaugurare oggi questo importantissimo progetto. I beni confiscati alla criminalità organizzata, sono luoghi che ospiteranno attività diverse ma in unica cornice di impegno sociale e civile. Ancora una dimostrazione che questa Amministrazione vuole coniugare i valori di legalità e di aiuto verso le persone più fragili. Un segnale forte che diamo non solo alla criminalità ma anche a tutti i cittadini, perché come ho sempre detto dimostriamo in questo modo che le istituzioni possono essere come e più efficienti delle organizzazioni criminali presenti sul territorio. Come Presidente del Forum Cittadino sui Beni Confiscati alla criminalità organizzata voglio sottolineare, continua Zevi, quanto sia importante raccogliere proposte e idee da parte di cittadini e associazioni sulla destinazione più utile, e i risultati di oggi ne sono una testimonianza efficace» conclude l'assessore.
Il Presidente del Municipio
Paolo Marchionne Presidente del III Municipio dichiara: «È' un grande lavoro di squadra , lo dichiara per ridare nuova vita a un bene confiscato alla criminalità organizzata che diventa risorsa per il territorio. In soli sei mesi dalla consegna dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, abbiamo eseguito i lavori di ristrutturazione e da dicembre l’appartamento ospita tre donne con storie complicate che ora possono ricostruirsi un futuro. Così abbiamo dato gambe al nostro progetto sperimentale di coabitazione e inclusione», conclude Marchionne
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