È stata confermata dalla Cassazione la condanna a dieci anni di reclusione per Massimiliano Balducci, il padre romano di 44 anni che istigò il figlio minorenne nel...
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Era la tarda serata del 18 settembre 2014 quando Shahzad si aggirava nel quartiere di Torpignattara pregando ad alta voce. «Picchialo... ammazzalo», avrebbe urlato Balducci al figlio (condannato a 8 anni, il mese prossimo ci sarà il processo d'appello), dopo aver pesantemente insultato l'extracomunitario dalla finestra e avergli lanciato anche contro una bottiglietta d'acqua.
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In quel preciso momento, il figlio minorenne dell'uomo, insieme con un amico passava di lì, in sella alla sua bicicletta. Il giovane disse di aver reagito a un calcio e a uno sputo (si era rivolto al pakistano per chiedere cosa stesse accadendo).
Le indagini accertarono che fu sferrato un pugno, successivamente anche calci; Shahzad cadde in terra e morì. Nell'udienza, davanti alla I Corte d'assise d'appello, Massimiliano Balducci aveva letto anche uno scritto, cercando di convincere i giudici del fatto che lui mai avrebbe pensato che quel pakistano potesse morire per mano del figlio. Alla fine, i giudici d'appello hanno ritenuto di qualificare la contestazione in omicidio preterintenzionale, con conferma di tutte le aggravanti contestate, e il riconoscimento delle attenuanti generiche equivalenti alle stesse aggravanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero