Omicidio a Roma al Nuovo Salario ieri sera. Alle 23.30 Gentian Kasa, di nazionalità albanese è stato ucciso in strada, freddato con due colpi di pistola, uno alla...
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Sarebbe dovuto tornare nel carcere di Rebibbia, ha salutato la famiglia, ha preso l'ascensore, aperto il portone, ma dopo pochi passi i due spari. Si è trattato di una esecuzione, un omicidio a sangue freddo, premeditato.
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GLI SPARI
Gli infermieri del 118 hanno tentato di rianimare la vittima che però è morta sul colpo. Il corpo è stato ritrovato a terra, accanto a una Toyota Grigia parcheggiata. I soccorritori hanno coperto la vittima con un telone verde e poi con il suo piumino. I proiettili hanno forato due auto in sosta.
Aveva precedenti penali, stava scontando una pena definitiva, aveva scontato molti anni di carcere e doveva rientrare a Rebibbia ma il killer lo stava aspettando sotto casa. Gli investigatori della polizia stanno cercando di ricostruire le ultime ore dell'uomo, i suoi spostamenti e gli ultimi contatti avuti. Poco dopo l'omicidio, sul posto è arrivato il fratello della vittima, un ventenne, disperato che urlava e piangeva. Saranno gli agenti della Squadra Mobile a tentare di delineare il quadro dentro il quale l'omicidio è maturato. Intanto una cosa è certa: siamo al confine con il Tufello, una delle tante piazze di spaccio della capitale, vicina a SanBa, l'altro bacino di diffusione di ogni tipo di droga, in mano alla criminalità organizzata.
LE INDAGINI
GLi investigatori pensano a una faida tra clan. Per comprendere l'esecuzione operata freddamente si deve ricordare che le zone di Tufello e San Basilio sono l'epicentro di traffici illeciti da tempo, gambizzazioni nonché omicidi. E gli ultimi blitz delle forze dell'ordine sono proprio la risposta alla macchina della criminalità che stringe i due quartieri. Le investigazioni hanno indicato come malavita di spessore e ndrine si fossero alleate con potenti criminali albanesi. Le inchieste hanno sempre indicato come ci siano stati dei vasi comunicanti tra le piazze di spaccio di San Basilio e quelle del Tufello. I capi della macchina dell'illegalità, gli organizzatori e poi in strada decine di pusher pronti a vendere dosi di coca, hashish e marijuana. Soltanto lunedì scorso i militari del Nucleo operativo hanno dato seguito a un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luigi Balestrieri. Il provvedimento ha portato all'arresto di 21 persone scoperchiando un'organizzazione guidata dai fratelli Alfredo e Francesco, detto Ciccio, Marando, appartenenti all'omonima ndrina calabrese di Platì. Oltre a gestire la piazza di San Basilio l'organizzazione riforniva di droga anche altre due organizzazioni capitanate rispettivamente da Enrico Cavalieri e dai fratelli Claudio e Simone Di Francescantonio.
LA SCIA DI SANGUE
A Roma si continua a sparare, a uccidere, a mettere in atto esecuzioni in mezzo alla strada.
Dall'omicidio di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, il 7 agosto scorso nel parco degli Acquedotti a Cinecittà, a quello di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni morto la notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso davanti al John Cabot pub, all'Appio, ucciso da colpo di pistola alla testa. Il processoper l'omicidio del giovane inizierà il 31 marzo. La Procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per sei persone tra loro Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, autori materiali dell'omicidio. Per la vicenda legata alla vendita di sostanze stupefacenti a processo anche Anastasia, fidanzata di Luca e Giovanni Princi.
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Il Messaggero