Dopo avere chiesto, a braccetto col Pd, il congelamento del piano degli sgomberi sfornato l’estate scorsa dal prefetto - piano in sette anni e quindi già formato...
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GLI ALLOGGI PUBBLICI
E - come si sente dire in certi programmi tv - non finisce mica qui: in perfetta sintonia con quanto deciso dal Pd alla Regione Lazio, anche il Comune ha deciso di assegnare una quota delle case popolari a chi ha occupato un immobile in barba alla legge. Gli assessori capitolini al Patrimonio e alle Politiche Sociali, con una direttiva del 30 gennaio, hanno sollecitato i rispettivi dipartimenti «per l’assegnazione di alloggi di Edilizia residenziale pubblica, da destinare all’emergenza abitativa». Tradotto: agli occupanti. Sempre nella delibera approvata il 21, si parla esplicitamente degli inquilini illegali già censiti e si chiede di calcolare di «quelli da trasferire negli alloggi ERP destinati all’emergenza abitativa, individuando tra gli alloggi messi a disposizione dal dipartimento Patrimonio per il co-housing» il modello «più adeguato ai singoli nuclei». Già la Regione, come svelato dal Messaggero, varando il collegato al bilancio, ha previsto di destinare quasi 5mila case popolari agli inquilini illegali: il 10% dei 48mila appartamenti gestiti dall’Ater. Anche se quelli effettivamente liberi sono molti meno, qualche centinaio. Nel frattempo gli sgomberi restano paralizzati.
TUTTI I RINVII
Le scadenze fissate a luglio 2019 sono già saltate: l’anno scorso avrebbero dovuto essere liberati due palazzi.
Il Messaggero