Roma, il nuovo assessore di Virginia Raggi un premio alla (in)coerenza

Roma, il nuovo assessore di Virginia Raggi un premio alla (in)coerenza
Quando si dice: premiata la coerenza. Dopo quasi 600 giorni d’attesa, serviti evidentemente per reclutare il meglio in circolazione, Raggi ieri ha nominato il nuovo...

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Quando si dice: premiata la coerenza. Dopo quasi 600 giorni d’attesa, serviti evidentemente per reclutare il meglio in circolazione, Raggi ieri ha nominato il nuovo assessore ai Rifiuti di Roma. Incarico non proprio marginale nella gestione di una metropoli, a maggior ragione in una città che sconta da anni crisi cicliche della raccolta e marciapiedi invasi da pattume e fetori. Ecco allora la nuova assessora, “designata” nelle chat grilline già la settimana scorsa: Katia Ziantoni, impiegata di banca, master in tecniche pubblicitarie, una vita, prima di entrare in politica, a battagliare contro il polo dei rifiuti di Rocca Cencia. Tanto da metterlo pure nel CV sul sito del Comune. Poi è stata nominata assessora nel suo municipio, il VI. E la giunta di cui fa parte, già nel 2016, ha detto in partenza: avevamo promesso di chiudere l’impianto? Mica subito, a fine 2019. Naturalmente non è successo nulla e qualche mese fa la Ziantoni ha ammesso quello che è ovvio: senza impianti alternativi (che Raggi non ha mai progettato) Rocca Cencia non può chiudere. E commentava indignata su un sito internet: «Come cittadina e come assessore non lo posso accettare». L’incarico in Campidoglio, invece, l’ha accettato.

lorenzo.decicco@ilmessaggero.it


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