Lui il viso acqua e sapone, zero barba, lei una bimbetta che barcolla sui tacchi rubati dall’armadio di mamma. Avranno sì e no 14 anni ma per ballare nel locale...
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Perché è questa ormai la tendenza del momento tra i giovanissimi romani: documenti contraffatti per entrare in discoteca e non farsi sgamare dai buttafuori. Come succede da decenni negli Usa. D’altronde basta poco, ci sono app come Facetune o Fake-id per falsificare con un click le carte d’identità. O, ancora meglio, il lavoretto lo si può fare a casa: foto originale, timbro della città, cartoncino stampato in maniera quasi irriconoscibile, fasullo solo al tatto ma per questo inserito in un portadocumenti di plastica trasparente: il tutto confezionato per 20 euro, poco più del biglietto d’ingresso in discoteca. Vi beccano? «Ogni tanto ma tentar non nuoce». Tanto è un gioco da ragazzi. Che però è reato.
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Il Messaggero