Roma, parte lo shopping, sconti fino al 70%: «Ma un negozio su tre è ancora chiuso»

L’ora “X” scatta alle 11 quando le saracinesche iniziano a salire e riaprono a poco a poco i negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, intimo della...

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L’ora “X” scatta alle 11 quando le saracinesche iniziano a salire e riaprono a poco a poco i negozi di abbigliamento, calzature, pelletteria, intimo della Capitale. La ripartenza dopo 67 giorni di lockdown per il coronavirus è graduale come avevano stimato le associazioni di categoria e si attesta intorno al 70%. Ciò significa che almeno un negozio su tre oggi resterà chiuso e riaprirà solo nei prossimi giorni. Da via Sistina a via Tuscolana infatti molte attività stanno ancora ultimando le operazioni di sanificazione mentre chi ha aperto - tra piccole attività familiari, storiche botteghe romane e punti vendita legati alla grande distribuzione - ha applicato già una riduzione sui prezzi per la collezione primavera che di fatto è rimasta invenduta. Dal 30 al 70% e in alcuni casi i negozi di abbigliamento hanno iniziato a vendere mascherine in tessuto di diverse fantasie a 10 euro.


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Quasi tutte le attività inoltre hanno apposto agli ingressi gel disinfettanti e cartelli sulle vetrine per ricordare l’obbligo di mascherina e il rispetto delle distanze. A San Pietro intanto è andata in scena la protesta dei negozianti di Borgo e delle aree vicine alla Basilica che non riapriranno neanche nei prossimi giorni complice l’assenza di turisti che rappresentano la loro maggiore fonte di guadagno.
«Per ora i clienti - commenta Valter Giammaria presidente della Confesercenti - mancano in tutte le attività che non vendono beni necessari. Ci vorranno diverse settimane per vedere come e se ci sarà la ripresa intanto siamo fiduciosi: siamo quasi sicuri che si potranno mantenere gli sconti e le promozioni fino al termine della pandemia». Una stagione in sostanza di saldi, che andranno ben oltre le canoniche sei settimane con l’avallo della Regione Lazio.
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Il Messaggero