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«Attenti agli zingari, attenti agli zingari». L’allerta è arrivata direttamente ieri pomeriggio dagli altoparlanti di un convoglio della Metro A, stracolmo di pendolari e turisti. Poi poco dopo, come se nulla fosse, il nuovo annuncio: «Prossima fermata Barberini, uscita lato destro». Incredula, all’ascolto, anche la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi, che sull’accaduto ha subito fatto un post su twitter: «Metro A, Roma, ora: dagli altoparlanti dei vagoni, la voce dice “Attenti agli zingari, attenti agli zingari”. Chiedo al sindaco @gualtierieurope se è ammissibile».
Il tweet dal tenore discriminatorio e offensivo è diventato immediatamente virale e ha fatto il giro del web nonostante non fosse stato rilanciato taggando il canale social di istituto InfoAtac dell’azienda capitolina ai trasporti.
LA RISPOSTA
E Atac ha risposto arrivando a individuare il responsabile dell’annuncio che non poteva, di certo, passare inosservato. Nemmeno ai social manager stessi di Atac che hanno risposto direttamente alle parole della giornalista. «Ci dispiace molto leggere, preliminarmente ci scusiamo. Per eseguire una verifica, abbiamo bisogno di qualche dato aggiuntivo come la stazione, l’ora, più precisa possibile, e la direzione del treno». E la risposta non si è fatta attendere: «Erano le 14.50 circa, all’altezza della stazione Repubblica, in direzione Battistini».
L’Atac è finita nel giro di pochi minuti nella bufera ed è dovuta intervenire con una comunicazione ufficiale per chiarire che «una volta ricevuta la segnalazione, l’azienda - si legge in una nota - si è subito attivata e ha individuato il responsabile dell’annuncio offensivo e discriminatorio emesso in una stazione della Metro A.
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I COMMENTI
La polemica tra gli utenti dell’azienda dei trasporti non si è, però, fermata. E in molti hanno continuato a commentare sui social. «Spero ci siano provvedimenti seri e non solo una ramanzina, certa gente non può lavorare in posti pubblici», scrive Yuma. Qualcuno entra nello specifico: «Ci sono tanti modi per avvisare i passeggeri rispetto alla pratica del borseggio indipendentemente da chi lo fa: hanno scelto quello sbagliato ed è inaccettabile, a Roma come in qualsiasi altra città». Insomma, pare che l’operatore avesse voluto, decisamente a modo suo, mettere in guardia i passeggeri del metrò capitolino dal pericolo rappresentato dai borseggiatori, tacciando però un gruppo in particolare e in modo dispregiativo.
Quello dei furti e dei borseggi che si consumano ogni giorno lungo la linea A della metro, non è un fenomeno nuovo, anzi. Vale la pena ricordare che dall’inizio dell’anno, solo i carabinieri hanno fermato 32 borseggiatori, di cui 5 operativi proprio a Barberini. Ma il loro profilo è variegato: italiani, romeni, nomadi, sudamericani...
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Il Messaggero