Roma, scuole: «Tamponi a chi deve fare la maturità», ecco il piano per tracciare gli studenti

Roma, scuole: «Tamponi a chi deve fare la maturità», ecco il piano per tracciare gli studenti
Maturità Covid free. Con tamponi preventivi prima dell’esame di Stato ad allievi, insegnanti e personale non scolastico se non ancora vaccinati. E quello che hanno...

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Maturità Covid free. Con tamponi preventivi prima dell’esame di Stato ad allievi, insegnanti e personale non scolastico se non ancora vaccinati. E quello che hanno chiesto i presidi delle scuole di Roma e del Lazio ieri al governo (c’era il direttore dell’ufficio scolastico, Rocco Pinneri) e alla Regione (c’erano gli staff degli assessorati all’Istruzione e alla Sanità) durante il settimanale vertice tra le parti sulla scuola. E, rispetto al passato, al tavolo di ieri via Cristoforo Colombo ha fatto una prima importante apertura: dirigenti dell’assessorato alla Sanità hanno spiegato che c’è allo studio un sistema di tracciamento che riguarderà quanto meno gli studenti delle superiori, anche se le difficoltà oggettive di natura organizzativa e i tempi risicati non aiutano. Sempre ieri la Regione ha comunicato che da lunedì riprenderanno le somministrazioni dei vaccini ai docenti non ancora immunizzati: nel Lazio sono circa 30mila quelli in attesa della prima (pochi) o della seconda dose.

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I numeri - Il 16 giugno sosterranno l’esame di maturità quasi 60mila ragazzi soltanto a Roma. Complici le restrizioni del Covid, e come lo scorso anno, non si terranno le due prove scritte, entrambe sostituite da un unico orale che verrà svolto in presenza, basato sulla tesina che gli allievi avranno preparato in precedenza, con l’aiuto degli insegnanti. Stando a una circolare emessa giovedì scorso dal ministero dell’Istruzione, il governo, da un lato, ha previsto un’accelerazione nelle vaccinazioni negli insegnanti che ancora non hanno ricevuto la prima o la seconda dose; dall’altro, ha sottolineato la necessità di attenersi ai protocolli sanitari vigenti che vanno «dall’impiego delle mascherine chirurgiche da parte degli studenti, al mantenimento del distanziamento sociale, alla aerazione degli ambienti e all’igiene delle mani». Non previsto, per ora, l’uso di mascherine FFP2. Nulla di più. Non è esclusa a breve una nuova ordinanza da parte del dicastero di viale Trastevere, nella quale dovrebbe essere indicato agli studenti di arrivare a scuola 15 minuti prima della convocazione, di uscire dalla classe terminato il colloquio, di poter portare con sé soltanto un accompagnatore all’orale e di tenersi a 2 metri di distanza dalla commissione. Ma per i presidi e per i sindacati della scuola è ancora troppo poco. Spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione dei presidi del Lazio: «Abbiamo chiesto alla Regione e al governo di effettuare tamponi a tappeto prima dell’inizio degli esami in presenza». Rispetto al passato c’è stata un’apertura da parte via Cristoforo Colombo. «Ci hanno risposto dalla Regione - aggiunge Rusconi - che è allo studio un protocollo per poter effettuare i controlli in sicurezza e che ci avrebbero fatto sapere a breve le soluzioni per affrontare questo nodo. Il problema è che c’è poco tempo a disposizione».

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Uscar e croce rossa -  A quanto pare, la Pisana - anche utilizzando i tamponi rapidi salivari - sta valutando di inviare nelle scuole superiori anche squadre di medici delle Uscar o della Croce Rossa, oltre ai sanitari delle Asl, per fare i test nei giorni degli orali. Resta da capire se si riuscirà a trovare tutti gli addetti necessari, anche tenendo in conto che in quei giorni di giugno la campagna vaccinale segnerà dei picchi molto alti nel numero delle iniezioni. In assenza di una legge specifica, non si può introdurre l’obbligo di tamponi. Dal canto suo, il provveditore Pinneri ha comunicato che a pochi giorni dall’esame scriverà alle famiglie per chiedere loro, attraverso i presidi, di rinnovare l’invito ai genitori per portare i figli ai drive in della Regione, dove il test è gratuito.

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Il Messaggero