«A mia figlia chiedeva di mettergli le mani nelle tasche dei pantaloni, le diceva che era un bel gioco. Ancora devo riprendermi, sono sconvolta, non potevo immaginare tanto...
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«QUADRO GRANITICO»
Pochi giorni di osservazione sono bastati per inchiodare il presunto pedofilo e scoprire che le piccole vittime erano almeno una dozzina. L'ordinanza di custodia cautelare, del gip Clementina Forleo, riassume lo sfogo delle bambine a casa: «Il maestro di inglese ci fa fare un gioco strano» e la conferma a quella descrizione che includeva baci intimi e pantaloni abbassati, arrivata dalle telecamere nascoste. Immagini esplicite che confermano un quadro investigativo «granitico», si legge nel documento. Lo stesso insegnante, il venticinquenne Jonathan T., nel corso dell'interrogatorio di garanzia di venerdì scorso, non ha saputo giustificare l'accaduto. È arrivato all'interrogatorio di garanzia provando a rispondere, ma quando gli sono contestati i video è ammutolito.
LE MAMME
Lo sfogo delle mamme è un fiume in piena. Un'altra entra nel bar davanti alla scuola e non smette di piangere: «Sono distrutta, se lo prendo lo ammazzo. Ha rovinato la mia bambina». Racconta di essere stata «alla riunione con i carabinieri. Li sentivo parlare e quasi non mi rendevo conto. Mi chiedevo tra me e me: ma sta succedendo per davvero? È capitato proprio alla mia famiglia? È un incubo». Esce disperata, non se la sente di dire altro. La Casa dei bambini ieri era inaccessibile, i vigilantes agli ingressi, la direttrice trincerata nel silenzio. All'interno del megaplesso fino a poco tempo fa si stampavano anche le banconote ed è per questo super-protetto. «Quel maestro era arrivato da poco, ha anche un bambino di appena un anno, non so con quale coraggio potesse abbracciarlo», rivela un'altra mamma. «Insegno inglese da quasi tre anni e non ho ancora perso l'entusiasmo di spargere la conoscenza di questa meravigliosa lingua ai bambini che lo accettano con le braccia aperte», scriveva il maestro sul blog in cui offriva lezioni private.
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Il Messaggero