Roma, costringeva la moglie a prostituirsi in un B&B a Termini, le foto hard su un sito pubblicate dal marito

A processo con l'accusa di sfruttamento della prostituzione ed esercizio di una casa di prostituzione Ionut T., un 37enne romeno.

Roma, costringeva la moglie a prostituirsi in un B&B a Termini, le foto hard su un sito pubblicate dal marito
Pubblicava le foto osé della moglie su una bacheca di incontri online e poi la costringeva a prostituirsi in un bed and breakfast in zona Termini, in via Giolitti. A...

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Pubblicava le foto osé della moglie su una bacheca di incontri online e poi la costringeva a prostituirsi in un bed and breakfast in zona Termini, in via Giolitti. A processo con l'accusa di sfruttamento della prostituzione ed esercizio di una casa di prostituzione Ionut T., un 37enne romeno.

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GLI INCONTRI
Una foto di una ragazza in pose hot e biancheria intima con una scritta che prometteva massaggi in cambio di denaro. Poi l'annuncio veniva pubblicato online su una bacheca di incontri. A gestire l'account e gli appuntamenti, però, non era la donna ma il marito, che la costringeva a prostituirsi e poi le chiedeva i soldi ricevuti dai clienti adescati online spendendoli per vivere e fare la spesa. Lei, che in Italia non conosceva nessun altro se non il marito e la suocera, in un primo momento indagata insieme al figlio poiché sospettata di beneficiare economicamente della situazione ma successivamente assolta dalle accuse, aveva troppa paura per denunciare. Così, per almeno un anno, nel 2020 si è prestata alle richieste dell'uomo, incontrando diversi clienti e subendo gli abusi. Avveniva tutto in via Giolitti, in un appartamento, all'interno di un B&B, che la coppia pagava mensilmente e aveva sub-affittato a un altro cittadino straniero che agli inquirenti ha negato di essere a conoscenza della situazione. Pur ammettendo che nella casa si recavano diversi uomini.


LA SCOPERTA


A scoprire l'attività illecita messa su dal 37enne sono stati gli agenti commissariato Esquilino, nel corso di un controllo amministrativo presso l'attività di affitta-camere di via Giolitti, per verificare il rispetto delle norme anti Covid. All'ufficio della questura erano arrivati alcuni esposti che suggerivano l'esistenza di un'attività di prostituzione. Ed è proprio nell'appartamento della coppia che vengono ritrovati diversi cellulari, corpetti da donna, gel lubrificanti e preservativi. Nel cassetto del comodino Ionut aveva lasciato il portafogli con dentro le banconote da 50 e 20 euro: 230 euro in tutto. La moglie, sentita dagli agenti avrebbe poi confessato, sostenendo di avere paura di eventuali ritorsioni da parte dell'uomo, che ha diversi precedenti penali, tra cui estorsione e riduzione in schiavitù di un'altra ragazza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero