Roma, ruba l'incasso della ricevitoria: titolare condannata dalla Corte dei conti

Roma, ruba l'incasso della ricevitoria: titolare condannata dalla Corte dei conti
Per due mesi, non ha versato all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli i ricavi delle schedine del Lotto giocate nella sua ricevitoria, tenendo per sé più di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per due mesi, non ha versato all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli i ricavi delle schedine del Lotto giocate nella sua ricevitoria, tenendo per sé più di 20mila euro. Per questo motivo, la titolare di una sala scommesse romana è stata condannata dalla Corte dei Conti del Lazio: l'imputata dovrà restituire l'intera somma sottratta. Nella sentenza, i magistrati sottolineano infatti che «il ricevitore di scommesse per il Lotto ha l’obbligo contrattuale di procedere al versamento di quanto incassato al netto delle vincite pagate». La donna, che è stata contumace per tutta la durata del processo, è stata anche sospesa dal servizio. 


L'indagine contabile è scattata nel marzo 2016, quando i Monopoli, dopo un'ispezione, si sono accorti dell'ammanco e hanno sporto denuncia. La donna avrebbe trattenuto «gli incassi della raccolta del Lotto tra il 20 maggio 2015 e il 23 giugno 2015 per un totale di euro 20.284 euro», si legge ancora nella sentenza. Per i giudici, la titolare della ricevitoria avrebbe «disatteso i propri doveri omettendo di versare l’incasso per circa 2 mesi consecutivi e risulta essersi sottratta a questo obbligo di sua iniziativa e, successivamente, non aver risposto all’ingiunzione a consegnare il dovuto, senza fornire alcuna giustificazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero