In estate, dall’affascinante Sudamerica non arrivano solamente i balli esotici per i tormentoni balneari. Brasiliani ed equadoriani (quelli disonesti, ovviamente) sono...
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A Roma, qualche anno fa, un rapinatore riuscì a entrare in banca portandosi dietro il dito di un cadavere. Ma, pian piano, le forze dell’ordine hanno trovato le contromisure, quindi i professionisti del furto e della rapina si sono evoluti. E non ha problemi a raccontarlo l’equadoriano Raoul, vecchia conoscenza della polizia, pizzicato qualche giorno fa nei pressi della stazione Termini dai “Falchi” della Squadra Mobile. E proprio gli uomini della questura, insieme ai colleghi dei commissariati di zona, in questi ultimi giorni hanno effettuato numerosi arresti trovando il riscontro della tecnica indicata da Raoul.
La speciale sezione di poliziotti in borghese e a bordo di moto, sta praticamente setacciando la Capitale. La notte scorsa è intervenuta tra l'Equilino e la stazione Termini. Ed proprio qui che un ispettore dei “Falchi” ha trovato Raoul. Stavolta non sono scattate le manette perché il sudamericano stava passeggiando per i fatti suoi. Ma, chiacchierando, non ha avuto problemi nel rivelare che effettivamente molti suoi connazionali usano lo stratagemma della colla e dello smalto per non lasciare impronte digitali durante i furti. E lui per primo fa lo stesso.
Data l’efficacia del nuovo stratagemma, quindi, è chiaro che la prevenzione riveste un’importanza essenziale. E proprio per questo i “Falchi” continueranno a volare sulle notti dell’estate romana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero