In estate, dall’affascinante Sudamerica non arrivano solamente i balli esotici per i tormentoni balneari. Brasiliani ed equadoriani (quelli disonesti, ovviamente) sono specialisti nei furti e nei borseggi. E ora lo fanno con una nuova tecnica: gli abilissimi “Arsenio Lupin” si cospargono i polpastrelli di smalto o super-attack così da non lasciare alcuna impronta negli appartamenti svaligiati né nelle automobili rubate. E’ insomma una nuova frontiera rispetto al passato, peraltro recente, quando per evitare di lasciare impronte digitali e di essere incastrati dal biodigit, il sistema che registra le impronte all'ingresso di alcune banche, i rapinatori riuscivano a entrare con diversi stratagemmi. Per esempio utilizzando impronte finte realizzate con calchi in gesso, oppure un dito di gomma.
A Roma, qualche anno fa, un rapinatore riuscì a entrare in banca portandosi dietro il dito di un cadavere. Ma, pian piano, le forze dell’ordine hanno trovato le contromisure, quindi i professionisti del furto e della rapina si sono evoluti.
La speciale sezione di poliziotti in borghese e a bordo di moto, sta praticamente setacciando la Capitale. La notte scorsa è intervenuta tra l'Equilino e la stazione Termini. Ed proprio qui che un ispettore dei “Falchi” ha trovato Raoul. Stavolta non sono scattate le manette perché il sudamericano stava passeggiando per i fatti suoi. Ma, chiacchierando, non ha avuto problemi nel rivelare che effettivamente molti suoi connazionali usano lo stratagemma della colla e dello smalto per non lasciare impronte digitali durante i furti. E lui per primo fa lo stesso.
Data l’efficacia del nuovo stratagemma, quindi, è chiaro che la prevenzione riveste un’importanza essenziale. E proprio per questo i “Falchi” continueranno a volare sulle notti dell’estate romana.
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