L'ipotesi è di un'esplosione nella notte in seguito alla deflagrazione di un ordigno. Nella sede degli Irriducibili della Lazio, questa mattina alle 8, gli...
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Striscione fascista a Milano, indagati otto ultrà laziali: «Numero destinato a salire». Identificato il capo
«Se vogliono tornare al terrorismo degli anni '70, a quel clima, noi siamo pronti. Anzi, io non vedo l'ora e di certo non ci tiriamo indietro». Lo ha detto all'Adnkronos Fabrizio Piscitelli, il Diabolik degli Irriducibili Lazio commentando la bomba «alla crema», la chiama lui, fatta esplodere la notte scorsa davanti alla sede degli ultras in via Amulio, in zona Tuscolano.
«Siamo abituati a peggio - dice Piscitelli - paura mai, per carità; è chi ha messo la bomba che ha dimostrato di aver paura. È un atto vigliacco, fatto di notte: avrebbero potuto ferire chi dorme nei paraggi, in strada.
«Questi atti intimidatori non ci fermano». «L'attentato arriva dopo giorni in cui il gruppo Irriducibili è stato al centro di attacchi mediatici da stampa e tv. Siamo alle solite. I media creano n clima di tensione, dipingono i mostri, 'aprono' fascicoli delle questure e fomentano mani vigliacche». Così, in una nota, il gruppo degli ultras della Lazio dopo la bomba carta lanciata alle 4 della notte scorsa contro la sede nel quartiere Tuscolano. «I locali di via Amulio 41 - si legge ancora - oltre che essere la sede degli irriducibili Lazio, sono anche gli spazi in cui svolge le proprie attività l'associazione 'via Amulio' da sempre impegnata nel sociale con politiche di quartiere e a largo respiro. Questi atti intimidatori non fermano la nostra voglia di essere irriducibili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero