Aveva già preparato una scusa nel caso i colleghi gli avessero chiesto cosa facesse con le mani sotto gli slip di una paziente giunta da poco in pronto soccorso svenuta:...
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LA DENUNCIA
«L'infermiere mi ha appena toccata. Aiutatemi, vi prego». La denuncia, presentata qualche giorno dopo, ha spianato la strada alla giustizia. L'infermiere è stato arrestato dai carabinieri su misura cautelare, sospeso dal servizio e poi spedito a processo. Mentre Alexandria, la vittima si è sentita per lo meno sollevata per aver agito nell'interesse delle donne. L'infermiere, ha scoperto poi, già qualche anno prima era finito sotto inchiesta per aver palpeggiato una paziente, ma in quel caso era stato subito prosciolto. Assistita dall'avvocato Stefano Zoccano, nella stessa sentenza che ha condannato l'infermiere molesto, ha ottenuto anche un risarcimento di 30.000 euro per l'abuso subito. Ricevuta la denuncia non è stato difficile per gli investigatori risalire ai nomi degli infermieri di turno per poi procedere alla identificazione fotografica del sospettato.
L'uomo, ora quarantenne, era stato candidato alla Camera per Forza Nuova e sul profilo facebook si mostrava in un videomessaggio per rivendicare i suoi pilastri: «Ho a cuore le nostre radici cristiane, l'amore per la patria e la salvaguardia della famiglia. Sono un infermiere e non un politico come tutti quelli che fino ad oggi hanno rubato e continuano a rubare dalle nostre tasche». In un primo momento la direzione dell'ospedale aveva lanciato un invito alla stampa: «Non creiamo il mostro per rispetto della serenità di dipendenti e pazienti». Poi si è costituita parte civile spuntando un risarcimento di 36.000 euro a compenso dei danni all'immagine subìti. «Ero chiusa in una stanza con un braccio legato per gli esami in corso», aveva raccontato la giovane al pm Silvia Santucci, titolare dell'indagine, «Mi sono svegliata all'improvviso. I parenti non hanno capito subito la gravità. Quando mia cognata ha provato ad entrare un medico l'ha bloccata». «L'infermiere», ha aggiunto ancora «è tornato ancora nella stanza mi ha tolto gli aghi a malo modo, facendomi anche sanguinare, e poi m'ha sollevata dal letto e spinta fuori».
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Il Messaggero