Roma, incide iniziali sul Colosseo: denunciato 22enne turista libanese

Roma, incide iniziali sul Colosseo: denunciato 22enne turista libanese
​Per l'ennesima volta un giovane turista straniero è stato colto sul fatto ad incidere alcune lettere sul Colosseo. ...

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​Per l'ennesima volta un giovane turista straniero è stato colto sul fatto ad incidere alcune lettere sul Colosseo.


Questa volta a scrivere su un pilastro dell'Anfiteatro Flavio è stato un libanese di 22 anni in vacanza con amici. Il giovane ha preso una monetina e inciso le lettere «H.A», probabilmente le iniziali del suo nome.



Bloccato dalla vigilanza, è stato poi affidato ai carabinieri e denunciato per danneggiamenti. È lungo l'elenco di quanti hanno voluto lasciare un segno 'eternò del loro passaggio al Colosseo non considerandolo un atto vandalico. Lo scorso marzo due giovani turiste californiane hanno inciso con una moneta le loro iniziali su un muro interno al primo piano. E dopo aver compiuto lo sfregio hanno anche scattato una foto ricordo. A notare la scena alcuni turisti che hanno chiamato gli addetti alla vigilanza. Le due turiste, di 21 e 25 anni, sono state denunciate per «danneggiamento aggravato su edificio di interesse storico e artistico». Le ragazze, che erano in compagnia di un gruppo di amiche, alla fine hanno chiesto scusa: «Siamo pentite, ma non immaginavamo che fosse una cosa così grave. Ce lo ricorderemo per tutta la vita».



Nel novembre scorso un turista russo di 42 anni incise una grande lettera K, larga 17 centimetri ed alta 25 centimetri, iniziale del proprio nome, provocando secondo i tecnici «un danno ingente» su una superficie in laterizio di restauro che si trova nell'anello interno del Colosseo, al piano terra, dal lato meridionale. In quel caso l'uomo fu arrestato dai carabinieri per danneggiamento aggravato. Lo straniero, all'epoca incensurato, processato per direttissima, fu poi condannato a 4 mesi di reclusione (con pena sospesa) e a 20 mila euro di multa.



Sempre lo scorso anno un ragazzino di 15 anni canadese, in gita scolastica, staccò un frammento di muro e tentò di rubarlo nascondendolo nello zainetto. Tra i casi più clamorosi quello di un dodicenne australiano sorpreso circa un anno fa mentre incideva il proprio nome con la complicità del padre che gli faceva da palo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero