Momenti di paura la scorsa notte in un centro di accoglienza alla periferia della Capitale che ospitava cento rom, tra cui molti bambini e due neonati. Poco dopo la mezzanotte è...
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Le fiamme hanno interessato il piano superiore al centro, che era in stato di abbandono. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco e i carabinieri. I pompieri hanno spento l'incendio ed evacuato l'intero stabile, dichiarandolo inagibile. Nessuno degli ospiti è rimasto ferito. Ancora da chiarire la natura del rogo, anche se ormai sembra molto più che probabile la natura dolosa, come sottolinea lo stesso sindaco di Roma, Ignazio Marino. «Sembra che quelle fiamme non siano casuali ma dolose - spiega -. Aspettiamo che le indagini ci diano delle certezze e che gli eventuali colpevoli siano individuati».
«Esprimo, in ogni caso, preoccupazione davanti a un episodio che arriva in un momento in cui questa amministrazione sta smantellando un sistema su cui aveva investito anche la criminalità organizzata - sottolinea il primo cittadino -. Ricordo, a questo proposito, che metter le mani in questo mondo ha costretto da qualche settimana sotto scorta l'assessore alle Politiche sociali Francesca Danese a causa delle minacce ricevute. Io e l'amministrazione andremo avanti».
Le verifiche su quanto accaduto sono comunque ancora in corso e non si esclude alcuna ipotesi, dall'incidente legato all'incuria fino proprio al gesto doloso. Lo stabile si trova a qualche chilometro di distanza da viale Giorgio Morandi a Tor Sapienza, teatro nei mesi scorsi di una violenta protesta contro il centro di accoglienza per rifugiati, che si è poi deciso di chiudere. Ad assistere la scorsa notte i 62 minori e i 38 adulti ospiti del centro è stato il personale della Protezione Civile di Roma Capitale che ha fornito coperte, sciarpe, berretti, venti sacchi a pelo e delle cassette d'acqua. Anche l'assessore al Sociale di Roma Capitale Francesca Danese si è recata sul posto per seguire da vicino le operazioni e assistere le famiglie.
«Siamo intervenuti immediatamente, insieme alla Protezione civile, per prestare soccorso. E ora sistemeremo famiglia per famiglia le 100 persone rom evacuate - ha detto -. Stiamo facendo una cabina di regia per capire dove. Siamo vicini a queste persone». Nello stabile, una struttura industriale riadattata alcuni anni fa in epoca Veltroni inizialmente per il "Piano freddo", vivevano cento nomadi di origine montenegrina e franco-marocchina, provenienti dagli insediamenti di Ponte Mammolo, Casilino 900 e La Martora. Tra questi anche due persone emodializzate, tre donne al quarto mese di gravidanza e due neonati, rispettivamente di tre mesi e 40 giorni. Si tratta di un centro ad alto tasso di scolarizzazione: 33 bambini inseriti nel programma con una frequenza decisamente alta. «Oggi erano tutti presenti a scuola», ha sottolineato l'assessore Danese.
Ad intervenire sulla vicenda anche il leader della Lega, Matteo Salvini.
Il Messaggero