Roma, facoltoso imprenditore raggirato: in 6 a processo

Roma, facoltoso imprenditore raggirato: in 6 a processo
Il gip di Roma ha rinviato a giudizio sei persone, quattro delle quali rispondono di circonvenzione di incapace nei confronti di un facoltoso imprenditore romano, Mario Di Carlo,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il gip di Roma ha rinviato a giudizio sei persone, quattro delle quali rispondono di circonvenzione di incapace nei confronti di un facoltoso imprenditore romano, Mario Di Carlo, ora deceduto. I fatti risalgono al 2012 e sono andati avanti fino al 2015. Il gip Gaspare Sturzo ha fissato il processo al prossimo 19 settembre davanti al giudice monocratico. La vicenda nasce da una denuncia di tre eredi dell'imprenditore presentata dagli avvocati Fabrizio Merluzzi e Francesco Caroleo Grimaldi.


Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti parte degli imputati avrebbero approfittato del decadimento cognitivo dell'imprenditore per mettere le mani su un patrimonio a sei zeri fatto di case di pregio, titoli di Stato e denaro. Figura chiave della vicenda, secondo i pm di piazzale Clodio, Antea Placida Retta, 52enne originaria di Messina, che fino al 22 luglio del 2015, giorno in cui il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento nei confronti dell'anziano imprenditore, era riuscita a farsi nominare erede universale ottenendo, tra le altre cose, anche la nuda proprietà di un immobile nel cuore di Roma e la donazione in suo favore di 125mila euro settimanali. A processo andranno anche due medici, accusati di falsità ideologica, per avere attestato negli anni che l'imprenditore fosse perfettamente lucido.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero