Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti parte degli imputati avrebbero approfittato del decadimento cognitivo dell'imprenditore per mettere le mani su un patrimonio a sei zeri fatto di case di pregio, titoli di Stato e denaro.
Figura chiave della vicenda, secondo i pm di piazzale Clodio, Antea Placida Retta, 52enne originaria di Messina, che fino al 22 luglio del 2015, giorno in cui il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento nei confronti dell'anziano imprenditore, era riuscita a farsi nominare erede universale ottenendo, tra le altre cose, anche la nuda proprietà di un immobile nel cuore di Roma e la donazione in suo favore di 125mila euro settimanali. A processo andranno anche due medici, accusati di falsità ideologica, per avere attestato negli anni che l'imprenditore fosse perfettamente lucido.
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