Dal bar di borgata alla notte brava in Centro. La gang di Acilia si dà appuntamento in piazza. Una decina di ragazzi, tra loro Alessio Manzo, 18 anni, partono alla volta di...
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Tifo, noia e birre scandiscono le giornate di Alessio & Co. nella borgata tra l'Eur e il mare. Ma il sabato sera si esce in branco, si va in Centro, si diventa bulli. Alessio che è piuttosto corpulento si riconosce subito. Quando alle tre di notte la gang si scaglia con insulti, spinte e poi botte su Kortik Chondro, lavapiatti bengalese di 27 anni e sul suo amico Sherif, cameriere egiziano, appena usciti dal ristorante dove lavorano, lui si distingue: mentre gli altri si allontanano, torna indietro e sferra un calcione in faccia al bengalese che è a terra. Due testimoni lo indicheranno chiaramente alla polizia.
SENZA RENDERSI CONTO
Ma portato negli uffici del commissariato Trevi casca dalle nuvole: «Gli ho dato un calcio, che avrò fatto mai». Anche gli altri, in quattro, quasi non si rendono conto: «Non abbiamo fatto niente di che», sfidano i poliziotti. Alessio viene arrestato per tentato omicidio, gli altri, due suoi coetanei, un diciannovenne e un diciassettenne, vengono denunciati per rissa e lesioni. Il papà del minorenne è disperato. È un elettricista: «Mio figlio aveva ripreso quest'anno a studiare come apprendista, per aiutarmi al lavoro. So che usciva con questi ragazzi che non conosco, si vedevano al bar», ha raccontato.
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Il Messaggero