Sei anni fa il furto da oltre 3 milioni di euro: i gioielli Castellani (ritrovati) tornano a Villa Giulia

Sei anni fa il furto da oltre 3 milioni di euro: i gioielli Castellani (ritrovati) tornano a Villa Giulia
I gioielli Castellani erano stati rubati sei anni fa dal museo nazionale di Villa Giulia, in una rocambolesca notte il 30 marzo 2013. Oltre 3 milioni di euro di valore. Domani, 2...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I gioielli Castellani erano stati rubati sei anni fa dal museo nazionale di Villa Giulia, in una rocambolesca notte il 30 marzo 2013. Oltre 3 milioni di euro di valore. Domani, 2 aprile, quegli ori torneranno al loro posto. I preziosi sono stati recuperati quasi integralmente, dopo una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e condotta dal Reparto operativo del Comando carabinieri. I gioielli appartengono alla collezione donata nel 1919 al museo di Villa Giulia dai Castellani, orafi e antiquari romani dell'Ottocento, appassionati collezionisti di antichità. In occasione del sesto anniversario dal furto, che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso e attratto la stampa nazionale e internazionale, il Museo e il Comando carabinieri tutela patrimonio culturale presenteranno anche l'ultimo straordinario ritrovamento: la splendida collana d'oro, smeraldi incisi, rubini, perle.


Il furto, avvenuto il sabato prima di Pasqua del 2013, era stato compiuto da ladri incappucciati, armati di ascia e fumogeni, ed aveva coinvolto un antiquario romano, una ricca signora russa e una serie di ricettatori locali per tentare di immettere i preziosi sul mercato clandestino rivolto a facoltosi acquirenti. Grazie all'intervento del Comando carabinieri tutela patrimonio culturale ne è stata scongiurata la vendita che li avrebbe certamente condotti, come le indagini hanno consentito di appurare, in Russia. Tre anni di indagini fatte di centinaia di intercettazioni e di decine di perquisizioni hanno permesso il recupero di quasi tutti i gioielli e l'individuazione degli esecutori materiali del furto e dei ricettatori. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero