Ai gazebo è atteso anche Silvio Berlusconi, che probabilmente partirà da Largo Argentina, per dare la carica e forgiare l'evento mediatico. È il giorno...
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Ma dove comincia il flop? Tra i 15 mila votanti dichiarati dalla Lega alle consultazioni del 27 e 28 febbraio e i 43 mila delle primarie del Pd di domenica scorsa, Bertolaso dove posiziona l'asticella del successo? Spiega: «Diecimila persone vere sono meglio di 15mila taroccate, ma forse 5mila sarebbero un po' poche. Dico ai romani di andare a votare per dimostrare che tengono alla città». In sintesi: diecimila è il minimo sindacale. Si voterà anche domattina e nella scheda ci saranno altri tre quesiti: quali sono le priorità per fermare il degrado? Condividete i valori di centro destra? Siete d'accordo con il programma ”tolleranza zero”?
In Forza Italia gli umori sono differenti. Un importante esponente romano: «Ma esiste ancora un partito, una coalizione? Abbiamo alimentato una tale confusione da oscurare il caso Marino e i guai del Pd. Faticheremo anche a trovare le persone disponibili a gestire i gazebo». Davide Bordoni, coordinatore romano del partito, è più ottimista: «Alla riunione in cui abbiamo distribuito i kit sono venuti 150 volontari». In totale, gli attivisti mobilitati (o quanto meno dichiarati) nei 68 gazebo sono 1.000. «Fatevi un po' di conti: se tutti i volontari portano almeno 10 elettori, saremo già a buon punto». E visto che in primavera si voterà per le comunali e per i municipi, si confida nella forza trainante di oltre 300 potenziali candidati che hanno interesse ad animare i gazebo. Morale: i più ottimisti prevedono almeno 20mila votanti tra oggi e domani.
Certo, la formula è quella del ”famo a fidasse”: per votare basterà presentare un documento che dimostri che si è maggiorenni e residenti a Roma (di fatto uno straniero con residenza nella Capitale può dire la sua); i nomi non saranno trascritti e un cittadino potrebbe votare innumerevoli volte passando da un gazebo all'altro. «Ma no - replica Bordoni - non ci saranno questi problemi, anzi Bertolaso ci ha chiesto serietà e rigore nel conteggio dei votanti». Altro pericolo: i dispetti degli altri partiti del centrodestra che potrebbero rovinare la festa mandando gruppi di persone a votare no a Bertolaso. Storace, candidato sindaco de La Destra: «Macché. Che interesse ci sarebbe? Semmai se le mandano da soli le truppe cammellate». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero