Roma, Gazebarie al via. Bertolaso: «Se sarà flop mi ritiro»

Roma, Gazebarie al via. Bertolaso: «Se sarà flop mi ritiro»
di Mauro Evangelisti
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Sabato 12 Marzo 2016, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 15:45

Ai gazebo è atteso anche Silvio Berlusconi, che probabilmente partirà da Largo Argentina, per dare la carica e forgiare l'evento mediatico. È il giorno delle ”gazebarie”, Forza Italia chiederà ai romani: volete come candidato sindaco Guido Bertolaso? La preoccupazione strisciante è che la partecipazione sia modesta. Berlusconi seccato dalla retromarcia di Salvini, vuole dimostrare di avere il tocco di un tempo, visiterà vari gazebo, spiegherà che non arretra. Bertolaso lancia messaggi bellicosi a Salvini: «È milanese, cosa c'entra con Roma?». Sulla rottura con la Lega confeziona un parallelo storico cruento che richiama l'idea del tradimento: «Siamo vicini alle Idi di Marzo». Ma è Bertolaso stesso ad ammettere che contano i numeri: «Se a questa consultazione popolare ci sarà una scarsa affluenza o se vincesse il no sarei disposto a fare una marcia indietro».

NUMERI
Ma dove comincia il flop? Tra i 15 mila votanti dichiarati dalla Lega alle consultazioni del 27 e 28 febbraio e i 43 mila delle primarie del Pd di domenica scorsa, Bertolaso dove posiziona l'asticella del successo? Spiega: «Diecimila persone vere sono meglio di 15mila taroccate, ma forse 5mila sarebbero un po' poche. Dico ai romani di andare a votare per dimostrare che tengono alla città». In sintesi: diecimila è il minimo sindacale. Si voterà anche domattina e nella scheda ci saranno altri tre quesiti: quali sono le priorità per fermare il degrado? Condividete i valori di centro destra? Siete d'accordo con il programma ”tolleranza zero”?

In Forza Italia gli umori sono differenti. Un importante esponente romano: «Ma esiste ancora un partito, una coalizione? Abbiamo alimentato una tale confusione da oscurare il caso Marino e i guai del Pd. Faticheremo anche a trovare le persone disponibili a gestire i gazebo». Davide Bordoni, coordinatore romano del partito, è più ottimista: «Alla riunione in cui abbiamo distribuito i kit sono venuti 150 volontari». In totale, gli attivisti mobilitati (o quanto meno dichiarati) nei 68 gazebo sono 1.000. «Fatevi un po' di conti: se tutti i volontari portano almeno 10 elettori, saremo già a buon punto». E visto che in primavera si voterà per le comunali e per i municipi, si confida nella forza trainante di oltre 300 potenziali candidati che hanno interesse ad animare i gazebo. Morale: i più ottimisti prevedono almeno 20mila votanti tra oggi e domani.
 
Certo, la formula è quella del ”famo a fidasse”: per votare basterà presentare un documento che dimostri che si è maggiorenni e residenti a Roma (di fatto uno straniero con residenza nella Capitale può dire la sua); i nomi non saranno trascritti e un cittadino potrebbe votare innumerevoli volte passando da un gazebo all'altro. «Ma no - replica Bordoni - non ci saranno questi problemi, anzi Bertolaso ci ha chiesto serietà e rigore nel conteggio dei votanti». Altro pericolo: i dispetti degli altri partiti del centrodestra che potrebbero rovinare la festa mandando gruppi di persone a votare no a Bertolaso. Storace, candidato sindaco de La Destra: «Macché. Che interesse ci sarebbe? Semmai se le mandano da soli le truppe cammellate».

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