Roma, 20 intellettuali ridisegnano la Capitale del futuro

Roma, 20 intellettuali ridisegnano la Capitale del futuro
Roma nel 2030 come sarà? Dovrà essere città dell'innovazione, Capitale vera con poteri rafforzati come le altre capitali europee, metropoli del turismo di...

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Roma nel 2030 come sarà? Dovrà essere città dell'innovazione, Capitale vera con poteri rafforzati come le altre capitali europee, metropoli del turismo di qualità, smart city veloce nei suoi commerci e nei movimenti di chi ci abita e di chi la frequenta per lavoro, per affari, per motivi culturali o di svago. Un libro dei sogni tutto ciò? Nient'affatto. Se si progetta Roma, se le viene data una visione e una nuova funzione Roma può tornare nel futuro prossimo ad essere di nuovo ciò che è sempre stata, una città-guida, una città-mondo. E dunque parlare di Roma e del suo destino è ciò che si fa oggi al Tempio di Adriano per l'intera giornata, in un evento organizzato dalla Camera di commercio con studiosi e intellettuali. A cominciare da Giuseppe De Rita e da Domenico De Masi che ha appena curato per Einaudi la ricerca "Roma 2030".


Oggi, come sempre, Roma è mitizzata e criticata. Già nell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert – e siamo nel 1751 – alla voce “Roma” si leggeva: “Risulta dal calcolo che Roma è sei volte meno popolata di Parigi e sette volte meno di Londra. I palazzi tanto vantati non sono tutti ugualmente belli perché tenuti male; la maggior parte delle abitazioni private è miserabile. Il selciato è cattivo, le strade sono sudice e strette e non sono spazzate se non dalla pioggia, che vi cade molto di rado”.

Già secondo il grande architetto Ludovico Quaroni, “Roma è una città che quando non è di tutti nel mondo, è solo la miseria morale di un Paese”. Ma esiste questa idea, questa missione, questo colpo d’ala?


Tra gli intellettuali finora ha prevalso il piagnisteo. Ma adesso deve prevalere la progettualità. E oggi saranno proprio venti intellettuali – che vivono a Roma e di Roma conoscono a fondo altrettanti risvolti – a cimentarsi in una gara di utopia, esponendo i loro sogni e discutendo le loro proposte al Tempio di Adriano. La prima sessione, dedicata alla struttura della Capitale, cioè l’urbanistica e l’economia, si apre con una relazione di Giuseppe De Rita poi discussa da Leonardo Becchetti, Innocenzo Cipolletta, Francesca Danese, Massimo Locci e Giuseppe Roma e via così. E Walter Tocci, uno dei più attenti studiosi della questione Capitale, non poteva mancare a un appuntamento del genere e dirà la sua. La ripartenza di Roma è l'assillo di tutti, e ogni proposta seria è ben accetta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero