Roma, 20 intellettuali ridisegnano la Capitale del futuro

Roma, 20 intellettuali ridisegnano la Capitale del futuro
di Mario Ajello
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 10:44
Roma nel 2030 come sarà? Dovrà essere città dell'innovazione, Capitale vera con poteri rafforzati come le altre capitali europee, metropoli del turismo di qualità, smart city veloce nei suoi commerci e nei movimenti di chi ci abita e di chi la frequenta per lavoro, per affari, per motivi culturali o di svago. Un libro dei sogni tutto ciò? Nient'affatto. Se si progetta Roma, se le viene data una visione e una nuova funzione Roma può tornare nel futuro prossimo ad essere di nuovo ciò che è sempre stata, una città-guida, una città-mondo. E dunque parlare di Roma e del suo destino è ciò che si fa oggi al Tempio di Adriano per l'intera giornata, in un evento organizzato dalla Camera di commercio con studiosi e intellettuali. A cominciare da Giuseppe De Rita e da Domenico De Masi che ha appena curato per Einaudi la ricerca "Roma 2030".

Oggi, come sempre, Roma è mitizzata e criticata. Già nell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert – e siamo nel 1751 – alla voce “Roma” si leggeva: “Risulta dal calcolo che Roma è sei volte meno popolata di Parigi e sette volte meno di Londra. I palazzi tanto vantati non sono tutti ugualmente belli perché tenuti male; la maggior parte delle abitazioni private è miserabile. Il selciato è cattivo, le strade sono sudice e strette e non sono spazzate se non dalla pioggia, che vi cade molto di rado”.

Già secondo il grande architetto Ludovico Quaroni, “Roma è una città che quando non è di tutti nel mondo, è solo la miseria morale di un Paese”. Ma esiste questa idea, questa missione, questo colpo d’ala?


Tra gli intellettuali finora ha prevalso il piagnisteo. Ma adesso deve prevalere la progettualità. E oggi saranno proprio venti intellettuali – che vivono a Roma e di Roma conoscono a fondo altrettanti risvolti – a cimentarsi in una gara di utopia, esponendo i loro sogni e discutendo le loro proposte al Tempio di Adriano. La prima sessione, dedicata alla struttura della Capitale, cioè l’urbanistica e l’economia, si apre con una relazione di Giuseppe De Rita poi discussa da Leonardo Becchetti, Innocenzo Cipolletta, Francesca Danese, Massimo Locci e Giuseppe Roma e via così. E Walter Tocci, uno dei più attenti studiosi della questione Capitale, non poteva mancare a un appuntamento del genere e dirà la sua. La ripartenza di Roma è l'assillo di tutti, e ogni proposta seria è ben accetta.
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