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Una casa popolare dell’Ater era rimasta libera dopo che l’inquilino era morto. Ma da quella casa si sentivano degli strani rumori come se ci fossero i fantasmi. Come poteva accadere che i rumori si riproducessero quando la casa sarebbe dovuta essere vuota? Un dilemma che hanno sciolto i caschi bianchi della Polizia Roma Capitale dopo un sopralluogo dell’abitazione all’ultimo piano di un appartamento dell’Ater in via Ostuni al Quarticciolo.
Le ispezioni
Gli agenti hanno fatto varie visite e nei primi casi non c’era niente che destava sospetti. Il portone d’ingresso era chiuso e non c’erano segni d’effrazione. In un primo tempo, hanno pensato i vigili, che si era trattato di una falsa segnalazione. Ma poi i rumori si registravano ancora. I condomini hanno richiamato i caschi bianchi sempre per dei rumori nella casa lasciata sfitta per la morte dell’inquilino. Questa volta gli agenti del V gruppo Casilino hanno voluto vederci più chiaro ed hanno fatto un sopralluogo che ha riguardato anche il terrazzo condominiale.
La reazione
«Che volete da me?» Ha risposto il polacco agli agenti. «Sono a casa mia, l’ho occupata per primo. Non ho rotto neanche la serratura». Tutte cose non vere. È ovvio che c’è una graduatoria dell’Ater per riaffittare la casa. Il polacco non è neanche registrato all’Ater ed è totalmente abusivo. Gli agenti della Polizia Locale hanno portato il polacco nei loro uffici dove l’uomo, anche se ha cercato di discolparsi, è stato denunciato per occupazione abusiva e danneggiamento. Reati entrambi penali. Quindi, lo straniero rischia un processo proprio per avere occupato l’abitazione.
Varco chiuso
Intanto i condomini dello stabile hanno ringraziato gli agenti della polizia locale di Roma Capitale per essere riusciti a far luce sulla singolare occupazione abusiva. L’Ater ha già fatto intervenire suoi operai per chiudere la botola dalla terrazza condominiale.
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Il Messaggero