Nel parco di Roma i cani hanno nomi di persone e i bambini si chiamano Tex

Nel parco di Roma i cani hanno nomi di persone e i bambini si chiamano Tex
Claudia si gode il sole del pomeriggio nel parco pubblico sotto casa, un bel pratone con qualche alberello, a Roma Sud. Vede gli anziani seduti sulle panchine, i ragazzi a...

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Claudia si gode il sole del pomeriggio nel parco pubblico sotto casa, un bel pratone con qualche alberello, a Roma Sud. Vede gli anziani seduti sulle panchine, i ragazzi a gruppetti che fumano quaranta sigarette a testa, gli appassionati di yoga in cerca dell’equilibrio interiore tra le cacche di cane e gli strilli dei ragazzini. Un nome risuona per tutto il parco: «Camillaaaaa!», urla una signora. Non sta chiamando sua figlia: Camilla è una cagnolina. Claudia non si sorprende, perché frequentando quei giardinetti lei e le sue amiche hanno notato come sempre più spesso i cani portino nomi di esseri umani: c’è la barboncina Carlotta, il labrador Rocco, la pinscher Cloé. Che poi succede anche agli animali vip: il cane della Ferragni si chiama Matilda, il gatto di Totti è Donna Paola. Intanto la signora, recuperata la sua Camilla, ora si rivolge davvero alla figlia: «Vieni, Infinity». E anche in questo caso siamo nella regola, dice Claudia, che in questo parco racconta di aver incontrato bambini battezzati Tex, Sharon, Swami. «Viviamo nell’epoca - conclude Claudia - in cui i cani hanno i nomi delle persone e le persone i nomi che un tempo si davano ai cani». Significa che non amiamo più i nostri figli? Certo che no, ci mancherebbe; significa semmai che in confronto al passato abbiamo molto più rispetto per i cani.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
 

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Il Messaggero