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Via alla manutenzione delle caditoie e dei tombini su tutti gli 800 chilometri di strade di grande viabilità della Capitale. Un appalto diviso in quattro lotti, che va a intervenire su uno dei punti critici della vita quotidiana dei romani: gli immancabili allagamenti stradali a ogni ondata di maltempo e soprattutto in autunno, quando le foglie contribuiscono a chiudere ogni via di fuga all’acqua piovana. Ora gli scoli verranno puliti regolarmente - con l’assegnazione dell’appalto che avverrà in questi giorni - e la situazione dovrebbe migliorare. Detta così sarebbe un’ottima notizia (e concretamente lo è), se non fosse che la gara per l’affidamento di questi lavori risale nientemeno che al pacchetto di interventi straordinari decisi per il Giubileo della Misericordia: quello, per intenderci, iniziato esattamente sei anni fa.
I TEMPI
Nel dossier per l’Anno Santo straordinario erano stati inseriti quasi 5 milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria delle caditoie, Municipi compresi. Rimasti impantanati in lunghezze burocratiche e procedure che si bloccavano a ogni passo. Un vero peccato, anche perché i fondi, su questo capitolo di spesa, non sono mai stati infiniti. Anzi, dal 2009 a oggi i fondi per la manutenzione ordinaria della città - caditoie e tombini, ma anche buche e verde pubblico - sono costantemente diminuiti. Oggi sono stati finalmente sbloccati, e sono pronti per essere assegnati, i quattro lotti dedicati alla viabilità principale, per un totale di tre milioni di euro, che riguardano il territorio di tutti i 15 municipi della Città eterna, divisi secondo «criteri di omogeneità morfologica e trasportistica».
IL FUTURO
L’avvio della manutenzione e della pulizia di tombini e caditoie sulle strade principali della Capitale può essere un segnale positivo di inversione di tendenza, ma di certo ricordano come i prossimi grandi eventi che attendono Roma in questo decennio - dal Giubileo del 2025 alla candidatura per Expo 2030, passando per le manifestazioni sportive di primo piano - debbano essere sfruttati al meglio, per evitare di perdere occasioni difficilmente replicabili a breve termine. «Dobbiamo riservare un’attenzione particolare all’evento più importante del prossimo decennio, sperando che si concluda con l’Expo 2030 - commenta il presidente di Unindustria, Angelo Camilli - Serve l’impegno di tutti per mettere in campo una progettualità seria, affinché questa occasione faccia da driver per lo sviluppo di Roma e del nostro territorio».
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Il Messaggero