Paura a bordo di un bus Atac della linea 495 che viaggiava in viale del Muro Torto, a Roma, direzione Flaminio-piazza Fiume. Erano le 8,30 circa quando il mezzo ha improvvisamente...
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I carabinieri in borghese del reparto operativo di Roma viaggiavano a bordo di un’auto civetta nella direzione di marcia opposta a quella del bus quando hanno notato il fumo fuoriuscire dal mezzo pubblico. I militari sono scesi in strada, hanno aiutato i passeggeri dal bus a scendere e hanno messo in sicurezza l'area in attesa dei pompieri. Il rischio era che si verificasse un'esplosione. Il fumo denso, inoltre, incanalandosi nella vicina galleria, avrebbe potuto provocare malori ai conducenti di moto e auto.
«Avevamo sentito puzza di bruciato poco prima» avrebbe detto qualcuno ai soccorritori. «È stata una tragedia sfiorata. Se fosse accaduto in galleria le conseguenze sarebbero state ben più gravi» avrebbero ripetuto altri mentre telefonavano ai familiari per rassicurarli. Non è la prima volta che gli autobus romani sono protagonisti di episodi simili. Tra gli ultimi a inizio maggio un autobus notturno ha preso fuoco su via Casilina, fortunatamente senza provocare feriti.
Sul caso è intervenuto il Codacons che ha sollecitato la revisione del parco bus dell'Atac. L'azienda tuttavia sottolinea che la revisione straordinaria del parco veicoli è già in corso. «L'azienda - prosegue l'Atac - è inoltre perfettamente consapevole delle condizioni di vetustà del proprio parco mezzi, in superficie come sul metroferro, e in questi mesi ha lavorato per garantire la migliore funzionalità possibile per il pieno rispetto dei criteri di sicurezza e continuità di esercizio. Episodi come quello di oggi saranno sempre più residuali e destinati a scomparire una volta che l'azienda avrà la disponibilità di adeguate risorse che consentiranno di acquisire nuovi e ulteriori mezzi oltre quei 150 bus per i quali è prevista una prima consegna già da settembre. Nel frattempo occorre moltiplicare gli sforzi manutentivi, contando sulla passione e professionalità delle proprie qualificate maestranze».
Atac osserva infine che «tanta attenzione da parte di chi oggi scopre il problema sarebbe stata probabilmente più utile in tempi diversi e pregressi, sollecitando le parti alla giusta attenzione per il rinnovo del parco mezzi e la qualificazione delle maestranze, evitando inutili e dannose spese per esternalizzare lavori il cui unico risultato è stato di ridurre l'azienda ad avere un parco mezzi che per vetustà è fra i primi in Europa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero