I ritardi del Comune sull’erogazione del bonus affitti finiscono sul tavolo del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. Dopo il caso segnalato dal Messaggero, Bruno...
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Roma, caos bonus affitti: 49mila in attesa. "Comune in ritardo di 6 mesi"
Quasi 50mila domande presentate, ma in circa 6 mesi ne sono state lavorate appena 3mila.
Risultato? Oltre 49mila romani attendono ancora da quasi 180 giorni il bonus affitto, lo stanziamento di 250 euro per aiutarli nel pagamento del canone di locazione per i tre mesi del 2020.
I RITARDI
Nella sua interrogazione Astorre fa notare che «la Regione Lazio ha trasferito i fondi previsti per la Capitale, pari ad oltre 12 milioni di euro, senza aspettare la pubblicazione dell’avviso da parte dell’Amministrazione capitolina con il chiaro obiettivo di far giungere rapidamente alle persone con maggiori disagi socio-economici un sostegno economico per affrontare le difficoltà economiche legate all’emergenza sanitaria». Invece, da allora è tutto fermo, perché «a una simile lentezza burocratica, si è aggiunta l’aggravante» dello scontro tra gli uffici di Palazzo Senatorio. Il leader regionale del Pd ha anche chiesto al ministro degli Interni «se e come intenda intervenire al fine di promuovere una maggiore regolarità e velocità nelle procedure amministrative necessarie e urgenti per erogare alla totalità dei beneficiari le dovute misure di sostegno». Sono molte le proteste arrivate al Comune e ai Municipi (che però non sono coinvolti nella lavorazione delle pratiche) da parte di cittadini e associazioni degli inquilini. Soltanto mercoledì scorso l’assessore alla Casa, Valentina Vivarelli, era stata vaga sui tempi per concludere l’operazione, facendo sapere che «i pagamenti sono in corso, mano a mano che viene completata l’istruttoria sulle oltre 49mila domande ricevute». Quindi aveva promesso che «l’impegno è massimo per velocizzare il più possibile i pagamenti».
Alla base del caos e dei ritardi la mancanza di personale (soltanto 20 travet sono impegnati sul dossier) e le tensioni tra il Dipartimento capitolino alla Casa e la Ragioneria, che hanno imposto ulteriori controlli sulle autocertificazioni, facendo anche verifiche sui redditi degli anni precedenti delle famiglie che hanno richiesto il contributo. Una situazione che ha spinto l’ex direttrice del Dipartimento, Valeria Minniti, a presentare le dimissioni, dopo aver chiesto un ampliamento dell’organico di 50 dipendenti, trovandosi soltanto con 12 addetti più. Di questi quattro erano stati reclutati dal Comune come istruttori culturali.
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Il Messaggero