Roma, l'ambulante che non paga mai: ha collezionato 190 multe. L’ultima sanzione al Colosseo

Stanato dai vigili urbani un bengalese di 44 anni nel centro storico

Roma, l'ambulante che non paga mai: ha collezionato 190 multe
Per anni dal 2008 ha venduto paccottiglia e oggetti contraffatti all’ombra dei principali monumenti di Roma. Un “soldato semplice” nello sconfinato esercito...

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Per anni dal 2008 ha venduto paccottiglia e oggetti contraffatti all’ombra dei principali monumenti di Roma. Un “soldato semplice” nello sconfinato esercito degli ambulanti che attanaglia la Capitale e che, dopo la fine delle restrizioni indotte dalla pandemia, è tornato a macinare guadagni nelle strade del Centro. 

Lui, I.K., ha 44 anni vive a Roma da irregolare e arriva dal Bangladesh. Ma nonostante questo, c’è qualcos’altro che fa di lui oggi una “notizia”. Ed è la sua capacità di aver collezionato negli ultimi 13 anni ben 190 tra verbali di contravvenzione per la vendita abusiva di oggetti di vario tipo e ordinanze ingiuntive. L’uomo non ha mai pagato nulla. Neanche un centesimo è mai entrato nelle casse del Comune per quelle multe e lui, noncurante, ha continuato a “lavorare”. E, naturalmente, a collezionare multe. L’ultimo verbale risale infatti al 26 gennaio scorso e gli è stato elevato dai vigili urbani mentre era in procinto di vendere la sua merce nella zona dell’Anfiteatro Flavio. 

LE VERIFICHE
Quando gli agenti - da mesi impiegati per volere dell’amministrazione in controlli mirati contro gli abusivi - sono andati a spulciare nella sua storia hanno trovato tutte quelle contravvenzioni elevate dai colleghi che, di fatto, sono sempre rimaste carta straccia. Come è possibile? Succede e il problema è che il 44enne quasi certamente non è l’unico. Centinaia sono gli abusivi che quotidianamente vengono fermati e multati nel centro storico. A loro viene sempre sequestrata la merce illegale, che viene poi accatastata in diversi uffici dell’amministrazione, e notificato, per l’appunto, un verbale. Ma chi paga? L’ambulante in questione proprio no. A denunciare il caso è stato il Sulpl, il Sindacato unitario lavoratori polizia locale che, per voce del segretario romano Marco Milani dichiara: «Da circa due anni chiediamo a Comando Generale ed amministrazione, di riportare gli agenti dove occorrono e di smetterla di concentrare i caschi bianchi nelle strade del centro alla ricerca di un effetto vetrina. Già il Corpo vive una carenza organica senza precedenti e distogliere le esigue risorse, rese inutili dall’inadeguatezza dei sistemi legislativi, aggrava ancor più la mancanza di risposte ai problemi dei cittadini. Nel caso di specie, il tempo necessario a scrivere i verbali, le spese sostenute per le notifiche e la stessa carta impiegata, sono state evidentemente destinate al macero». Se da una parte le osservazioni potrebbero sembrare lecite - anche perché alla fine ci sono denari che pur dovuti non vengono incassati - dall’altra non va tuttavia dimenticato l’effetto ottenuto contro l’abusivismo dalle “task-force” disposte dall’amministrazione contro l’abusivismo. 

I RISULTATI


Di sicuro nei mesi scorsi tonnellate e tonnellate di paccottiglia sono state sequestrate e quelle difformi alle certificazioni europee distrutte. In più la presenza sul territorio degli agenti, impegnati proprio a stanare gli abusivi, ha comunque fatto diminuire il loro mercato. Centinaia sono stati i “nascondigli” svelati dove proprio gli abusivi riponevano le merci contraffatte e false. Dal comando generale l’intenzione dunque non è quella di limitare i controlli, al contrario. Pare che la nuova indicazione sia quella dei “turni modulari” per le vie del Centro in chiave anti-abusivi. Banalmente considerato il fatto che tra la fine di un turno e l’inizio di un altro, avendo gli abusivi capito l’orario e tornando dunque a lavorare, passa all’incirca un’ora, la nuova disposizione vedrebbe una rimodulazione dei servizi senza lasciare “buchi” tra un turno e l’altro. Certo, resta il problema economico ma su questo il Comune, a regole correnti, può far poco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero