Rom, gli alberi in fiore i romani non se li godono: «Là sotto c'è la monnezza»

Belli gli alberi in fiore, ma i romani non se li godono: «Là sotto c'è la monnezza»
Sono quei giorni speciali dell’anno in cui Roma si colora di rosa e di bianco. Gli alberi si coprono di fiori, a rivelarci che questa non è solo la città dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sono quei giorni speciali dell’anno in cui Roma si colora di rosa e di bianco. Gli alberi si coprono di fiori, a rivelarci che questa non è solo la città dei pini e dei platani, ma anche dei mandorli, dei ciliegi, dei peschi. È quel momento bellissimo in cui basta levare lo sguardo verso l’alto per riempirsi gli occhi di bellezza. In Giappone questo gesto ha un nome preciso: lo chiamano “hanami”, che vuol dire appunto fermarsi a guardare i fiori e non fare altro, non pensare più a niente. P

are che nelle città giapponesi ci siano addirittura aziende che organizzano riunioni di “hanami” per i loro dipendenti, tutti insieme seduti sotto gli alberi, con il naso all’insù, ad ammirare i petali e le loro tinte primaverili, sollevandosi dalla realtà, per poi tornare al lavoro con più idee e più energie. Qui però non siamo in Giappone, siamo a Roma, e la voglia di sollevarsi scarseggia. Così, quando sui social vengono postate le immagini dei fiori di ciliegio o di mandorlo o di pesco, arrivano subito i commenti che ci riportano al suolo: «Peccato che lì sotto c’è la monnezza che fuoriesce dal cassonetto»; «Bello l’albero, ma il marciapiede è tutto rotto»; «Per guardare i fiori di quell’albero ieri ho pestato una cacca di cane». È come se ognuno di noi si portasse dietro una zavorra che lo tiene ancorato all’asfalto. E invece non ci si deve rassegnare, bisogna sforzarsi di alzare lo sguardo e ammirare i ciliegi. Anche perché quel cielo azzurro sullo sfondo non ce l’ha nessun’altra città al mondo.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero