«Ecco quello che facciamo a quelli come te». E poi pugni e insulti con frasi omofobe in pieno giorno in una strada a Roma. Ad aggredirlo, giovedì scorso nei...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Roma, Inseguiti e speronati da un'auto, aggressione omofoba a 2 giovani: presi a pugni in mezzo alla strada
«Erano in quattro, sulla trentina, avevano la testa rasata e indossavano bomber neri. Uno aveva un tatuaggio sulla nuca con la croce celtica. Stavo tornando a casa dal primo giorno di lavoro - ha raccontato - quando ho girato l'angolo e mi hanno puntato un coltello alla schiena. Poi mi hanno preso a calci anche quando ero a terra. Mi hanno rubato il cellulare e il portafogli. Prima di andar via mi hanno sbattuto la borsetta in faccia. Mi sembra strano che all'ora di punta nessuno si sia accorto di nulla». Il ragazzo, che è rimasto una notte in ospedale ed è stato dimesso con 5 giorni di prognosi, ha presentato denuncia alla polizia. Gli investigatori stanno ora vagliando le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza di zona.
«È inaccettabile quanto accaduto a Federico. Roma rifiuta la violenza. I responsabili siano assicurati alla giustizia», è la netta condanna della sindaca di Roma Virginia Raggi. Solidarietà al ragazzo è stata espressa anche da Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio. Il Circolo di cultura omosessuale Mario Meli si è subito offerto per dare assistenza al 21enne. «Esprimiamo la totale e incondizionata solidarietà a Federico, attivista della Roboterie - ha detto il presidente del Circolo, Sebastiano F. Secci -. Non possiamo in alcun modo abbassare la guardia, le aggressioni a chiara matrice omofoba stanno aumentando in questi ultimi tempi. Non deve nemmeno passare in alcun modo l'idea che atti di questo tipo in fondo possano essere tollerati o ancor peggio rientrino nella normalità di una città grande e tentacolare come Roma. Noi non ci stiamo! Per quanto ci riguarda è fondamentale l'intervento politico sulla questione: è urgente una legge contro l'omo-transfobia».
Anche la senatrice del Pd Monica Cirinnà, prima fautrice della legge sulle unioni civili, condanna senza mezzi termini l'aggressione. «Il pestaggio, ad opera di un gruppo di neonazisti, indica a quali conseguenze porti il lasciare spazio a derive neofasciste. Bene ha fatto Federico a decidere di sporgere denuncia, gli sono accanto e lo incontrerò nei prossimi giorni per potergli dare tutto il sostegno possibile insieme al Circolo Mario Mieli». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero