Due siti nella Capitale, per uscire dall'emergenza: potrebbe essere questa la soluzione per i rifiuti romani, da qui a sei mesi, mentre impazza lo scontro politico. Con Gian...
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IL PIANO
Altrimenti sarà la Regione - previo ultimatum di 60-90 giorni, che comunque non arriverà prima delle elezioni (Politiche e Regionali) del 4 marzo - a nominare un commissario ad acta per selezionare i siti, sempre nell'elenco presentato dalla Città metropolitana. Una lista che comprende aree dell'hinterland e del litorale - da Bracciano a Cerveteri, da Civitavecchia a Ladispoli - ma anche nel territorio della Capitale: una a Roma nord, nei pressi di Settebagni, una a sud, lungo l'Ardeatina, tutte localizzate in zone con vecchie cave estrattive. E sarebbe quantomeno anomalo, osservano i tecnici dell'Ambiente, che il Comune più grande non fornisca luoghi disponibili a risolvere il problema dei rifiuti indifferenziati (che vanno trattati e smaltiti), almeno fino a quando il Campidoglio non raggiungerà i suoi ambiziosi obiettivi sulla raccolta differenziata, che l'amministrazione a Cinque stelle vuole portare al 70 per cento entro il 2021.
LA BATTAGLIA
Nella battaglia politico-istituzionale, intanto, aumentano i decibel.
Il Messaggero