Rifiuti e miasmi, l'allarme dei medici: «Siamo al rischio sanitario»

Rifiuti e miasmi, l'allarme dei medici: «Siamo al rischio sanitario»
I sacchi della spazzatura davanti agli ospedali lo hanno fatto trasalire. «Ho visto che non succedeva nulla, che la sindaca continua a dire che in dieci giorni risolvono la...

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I sacchi della spazzatura davanti agli ospedali lo hanno fatto trasalire. «Ho visto che non succedeva nulla, che la sindaca continua a dire che in dieci giorni risolvono la questione e allora ho fatto quello che compete all’Ordine dei medici e ho scritto questa lettera perché per via dei rifiuti non raccolti c’è un’emergenza igienica in corso che sta per diventare allarme sanitario».


A parlare è Antonio Magi, il presidente dell’Ordine dei medici di Roma che ha scritto appunto una lettera indirizzata alla sindaca Virginia Raggi, al presidente del Lazio Nicola Zingaretti e ai ministri Sergio Costa e Giulia Grillo. Ed è la seconda volta che gli tocca scendere in campo, la prima è stata a gennaio, per lo stesso motivo. Anche allora aveva evidenziato «i pericoli per la salute pubblica» e aveva chiesto «interventi tempestivi e concreti specie davanti ad ospedali, scuole, centri commerciali, parchi pubblici e aree residenziali». Parlava sempre dello stesso pericoloso rischio: «un grave problema di sanità pubblica». Oggi, è costretto è riprendere carta e penna per denunciare la stessa pericolosa situazione. «La Capitale è una maleodorante discarica a cielo aperto, con forti rischi per la salute dei cittadini», scrive Magi senza mezzi termini, invitando anche la popolazione a non abbandonare i rifiuti in strada e a usare guanti monouso quando si è costretti a toccare i cassonetti per buttare la spazzatura. In più, invoca una sterilizzazione dei cassonetti e delle aree circostanti per scongiurare la proliferazione degli animali e delle loro feci che portano malattie. «Se i rifiuti macerano sotto il sole – scrive Magi – con le alte temperature, costituiscono un serio rischio per la salute legato alla proliferazione di germi e parassiti con la possibilità di diffusione di malattie infettive attraverso contatto diretto o indiretto tramite gli insetti e soprattutto entrando in contatto con gli escrementi di uccelli e roditori. Appare chiaro – evidenzia il presidente dei medici capitolini – che c’è un problema di gestione del ciclo dei rifiuti che coinvolge più istituzioni: Comune, Regione e Ministeri ma è arrivato il momento di risolverli superando odiose diatribe di scarico di competenze delle quali i cittadini ne hanno piene le tasche».


«Dal canto nostro – conclude la lettera – l’Ordine nel rispetto delle reciproche competenze, si mette a disposizione per qualunque necessità volta a salvaguardare la tutela della salute pubblica della cittadinanza romana e dell’immagine della Capitale di uno dei Paesi fondatori dell’Ue e membro del G20». Ad allarmare i dottori è anche il problema dei roghi tossici di immondizia. «Oltre al rischio igienico e sanitario – ricorda – c’è anche quello legato al pericolo di incendi che sprigionano sostanze molto tossiche per la salute dei cittadini». «Non vi è alcuna emergenza sanitaria ma disagi dovuti alla decomposizione dei rifiuti organici accelerata dalla straordinaria ondata di calore», ha scritto ieri Laura D’Aprile, dirigente capitolina del settore Rifiuti, rispondendo alla richiesta di informazioni arrivata l’altro giorno dal ministero dell’Ambiente. Dalla Regione invece condividono le preoccupazioni sanitarie e l’altro giorno la dirigente Alessandra Barca ha scritto per allertare le Asl territoriali perché segnalino i roghi di immondizia ma soprattutto sollecitino la rimozione tempestiva dei rifiuti vicino agli ospedali, alle scuole, ai mercati. «Ma la replica migliore è vedere i cassonetti puliti», dice Magi. «E se non si trovano soluzioni vere l’emergenza tornerà. Facciamo accordi, attiviamo un termovalorizzatore, tutto il mondo trasforma i rifiuti in energia, ma facciamo qualcosa perché è un cane che si morde la coda», conclude Magi.
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Il Messaggero