L’ordinanza che apre gli impianti del resto del Lazio ai rifiuti della Capitale sarà prorogata fino al 31 dicembre. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa,...
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La Regione concederà la proroga dell’ordinanza? In linea di massima sì, anche se sulla durata fino al 31 dicembre sono ancora in corso delle valutazioni. Ieri l’assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha commentato: «Dal 5 luglio aspettiamo da parte di Ama e del Campidoglio delle soluzioni concrete per affrontare la questione dei rifiuti: non si può sempre rinviare il tema ricorrendo solo a misure straordinarie e spedizione dei rifiuti in altre regioni con costi enormi per l’azienda e i cittadini romani. Servono impegni reali e in tempi brevi». Il nodo della polemica è quello del piano regionale dei rifiuti che per Roma indica la necessità di una discarica e più in generale di nuovi impianti che riducano la dipendenza, molto forte, da altri territori dello smaltimento dei rifiuti prodotti nella Capitale. Costa ha spiegato, nel corso della cabina di regia, «che viste le difficoltà di natura squisitamente politica, solleciterà un riscontro da parte della regione Abruzzo per capire la disponibilità degli impianti Aciam per il solo trattamento di circa 10 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato».
Come mai di nuovo Roma è sull’orlo della crisi? Ricordiamolo: la differenziata cresce poco, l’indifferenziato prodotto di riflesso sta aumentando, l’impianto di trattamento di Malagrotta (gruppo Cerroni) lavorerà 500 tonnellate di rifiuti al giorno fino al 30 novembre a causa dei ritardi dei lavori di manutenzione. Rida, impianto di Aprilia, ha comunicato che non accetterà i rifiuti di Roma per quattro settimane. Tutti questi problemi fanno pensare che, senza un piano, a settembre la spazzatura resterà per strada. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero