«In queste ore siamo tornati al massimo dell'operatività, una parte dei camion con il combustibile da rifiuti andrà all'inceneritore di San Vittore, in...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I CITTADINI
Questo passaggio - utile ma non decisivo - è stato rinadito anche da Pinuccia Montanari, assessore all'Ambiente, che ieri insieme ai sindacati ha visitato l'impianto di trattamento di via Salaria. Natale Di Cola, Cgil Fp, in particolare aveva denunciato che il tmb era al limite, c'è già stato un incidente e altri se ne rischiano, le condizioni di lavoro sono al limite del sopportabile. I comitati di quartiere (in particolare Villa Spada, Serpentara, Fidene e Settebagni) da giorni stanno protestando perché a causa del super lavoro del tmb di Salario, tutta la zona è invasa da un cattivo odore insopportabile, che entra in casa anche con le finestre chiuse. Ieri, al termine della visita, era previsto l'incontro tra la Montanari e i comitati, ma a parte due rappresentanti dei cittadini e qualche consigliere municipale M5S, non si è presentato nessuno. E sui social network ci sono state molte critiche, anche dure, perché la convocazione è arrivata solo la sera prima. Pinuccia Montanari, affiancata dal dg di Ama, Stefano Bina, ha promesso: «Ci impegniamo a ridurre di 250 tonnellate il conferimento di rifiuti giornaliero al Salario. Entro il 2019 lo chiuderemo». Il problema è che ormai si sono accumulate almeno 6.000 tonnellate di rifiuti, con le gru costrette a lavorare troppo vicine al tetto dello stabilimento. Per svuotare l'impianto e tornare alla normalità servirà almeno un mese. «E per noi - spiegano dal comitato Serpentara, Stefano Ricci - negli ultimi quaranta giorni la vita è diventata impossibile, il cattivo odore è perfino peggiore del solito. Penetra nelle case anche con le finestre chiuse». Emergenza anche a Rocca Cencia dove ieri, come denunciato da Di Cola della Cgil, si sono formate lunghissime code di camion.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero