Rifiuti, ancora emergenza, il commissario rassicura: «Malagrotta è ripartita»

Rifiuti, ancora emergenza, il commissario rassicura: «Malagrotta è ripartita»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 27 Aprile 2017, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 07:59

«In queste ore siamo tornati al massimo dell'operatività, una parte dei camion con il combustibile da rifiuti andrà all'inceneritore di San Vittore, in provincia di Frosinone, il resto in quelli di Hera in Emilia-Romagna». L'annuncio è di Luigi Palumbo, commissario prefettizio che gestisce i due impianti di trattamento meccanico biologico di Malagrotta, di proprietà di Colari, il gruppo fondato da Manlio Cerroni. Le difficoltà dei due tmb (unite all'interdittiva anti mafia nei confronti di Colari che impediva ad Ama di pagare il servizio) avevano fatto rallentare i due tmb, causando un effetto domino. Malagrotta ogni giorno ha lavorato prima 600 tonnellate, poi 1.000, molto meno dei 1.200 previsti. Di conseguenza molta più spazzatura è stata portata nei due tmb di Salario e Rocca Cencia di proprietà di Ama, che a causa di questo super lavoro sono al collasso. Non solo: anche la raccolta è andata a singhiozzo, con cumuli di rifiuti rimasti per giorni vicino ai cassonetti su alcune strade. Ieri Palumbo ha confermato che i due impianti di Malagrotta tornano a 1.200 tonnellate giornaliere: la nomina di un commissario ha garantito i fornitori (vale a dire le società proprietarie degli inceneritori che bruciano il cdr che era rimasto a Malagrotta) e Ama si è impegnata a pagare regolarmente le fatture.

I CITTADINI
Questo passaggio - utile ma non decisivo - è stato rinadito anche da Pinuccia Montanari, assessore all'Ambiente, che ieri insieme ai sindacati ha visitato l'impianto di trattamento di via Salaria. Natale Di Cola, Cgil Fp, in particolare aveva denunciato che il tmb era al limite, c'è già stato un incidente e altri se ne rischiano, le condizioni di lavoro sono al limite del sopportabile. I comitati di quartiere (in particolare Villa Spada, Serpentara, Fidene e Settebagni) da giorni stanno protestando perché a causa del super lavoro del tmb di Salario, tutta la zona è invasa da un cattivo odore insopportabile, che entra in casa anche con le finestre chiuse. Ieri, al termine della visita, era previsto l'incontro tra la Montanari e i comitati, ma a parte due rappresentanti dei cittadini e qualche consigliere municipale M5S, non si è presentato nessuno. E sui social network ci sono state molte critiche, anche dure, perché la convocazione è arrivata solo la sera prima. Pinuccia Montanari, affiancata dal dg di Ama, Stefano Bina, ha promesso: «Ci impegniamo a ridurre di 250 tonnellate il conferimento di rifiuti giornaliero al Salario. Entro il 2019 lo chiuderemo». Il problema è che ormai si sono accumulate almeno 6.000 tonnellate di rifiuti, con le gru costrette a lavorare troppo vicine al tetto dello stabilimento. Per svuotare l'impianto e tornare alla normalità servirà almeno un mese. «E per noi - spiegano dal comitato Serpentara, Stefano Ricci - negli ultimi quaranta giorni la vita è diventata impossibile, il cattivo odore è perfino peggiore del solito. Penetra nelle case anche con le finestre chiuse». Emergenza anche a Rocca Cencia dove ieri, come denunciato da Di Cola della Cgil, si sono formate lunghissime code di camion.