La ventiduesima settimana. Il titolo della nuova crisi all'orizzonte per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di Roma sembra fare il verso al film di Spike Lee La...
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TOPI IN VIA CICERONE
In sintesi: da sabato inizia una pericolosa passeggiata sulla fune nel vuoto, in cui sarà assai difficile mantenere l'equilibrio (intanto, l'ex ministro Pd, Marianna Madia, ha condiviso il video di una colonia di topi che in via Cicerone martedì passeggiava tra i rifiuti). Secondo problema, perfino più delicato del primo: portare 500 tonnellate di rifiuti in più nelle altre province significa dovere organizzare un'operazione di trasbordo della spazzatura molto complicata. Quando i camion di Ama portano 1.250 tonnellate di rifiuti nei Tmb di Malagrotta, vanno direttamente lì, scaricano e poi tornano a fare la raccolta. Da sabato una porzione consistente - 500 tonnellate appunto - sarà trasferita dai camion che fanno la raccolta ai camion che poi portano la spazzatura ad Aprilia e Colfelice. Significa un passaggio in più e perdere più tempo. Intanto, l'unico Tmb di proprietà di Ama, Rocca Cencia, è sotto pressione per il super lavoro di questi giorni.
RISPOSTE
Questo è lo scenario esplosivo della «ventiduesima settimana», ma Ama - che da tre mesi non ha né presidente, né amministratore delegato e non ha un assessore ai Rifiuti a cui fare riferimento - come eviterà la catastrofe? Massimo Bagatti, amministratore unico provvisorio, davvero un uomo solo al comando, semina fiducia. Entro la fine della settimana si potrà definire l'accensione del tritovagliatore mobile di Ostia che, quanto meno, si farà carico dei rifiuti del X Municipio. Per quanto riguarda il problema del trasferimento dei rifiuti dai camion della raccolta a quelli del trasporto, l'idea è di attivare punto di trasbordo sparsi in città. Sarà inoltre dato il via a quello già previsto a Saxa Rubra, mentre l'altro di Ponte Malnome, che deve chiudere il 30 giugno, potrebbe avere qualche settimana di proroga. «La differenziata sta aumentando, ce la faremo» promette Bagatti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero