Pfizer Lazio, il richiamo del vaccino si può anticipare o posticipare, ecco tempi e motivi

Pfizer Lazio, il richiamo si può anticipare o posticipare: ecco tempi e motivi
Si può sia anticipare che posticipare il richiamo del vaccino Pfizer nel Lazio. Diverse le possibilità per chi sta ancora aspettando la seconda dose...

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Si può sia anticipare che posticipare il richiamo del vaccino Pfizer nel Lazio. Diverse le possibilità per chi sta ancora aspettando la seconda dose inizialmente prevista dopo 21 giorni. Ma che ora, dopo la decisione dell'assessore alla sanità regionale Alessio D'Amato, è stata spostata a 35. Non è però una data fissa. Chi vuole, in realtà, la può cambiare. Resta invariato, invece, il giorno del secondo appuntamento per tutte le persone che hanno un codice esenzione (elenco consultabile qui): per loro rimane a tre settimane dopo il primo.

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Come anticipare

Il richiamo di Pfizer si può anticipare fino a 7 giorni, ma anche di 5. Dipende dalla disponibilità dei centri presenti sul territorio. Come? Occorre chiamare lo 06 164 161 841. «Buongiorno – racconta Paola sul gruppo Facebook «Il richiamo Pfizer (Comirnaty) lo facciamo dopo 21 giorni» –, stamattina ho chiamato il numero della regione Lazio ed effettivamente sono riuscita ad anticipare l’appuntamento di 5 giorni. Mi hanno detto che potevano anticipare massimo di 7 giorni. E sono stata anche fortunata perché ho aspettato giusto 5 minuti al telefono». Diverse quindi le opzioni a disposizione per i pazienti in modo da venire anche incontro alle loro esigenze.

Come posticipare

Altra possibilità che la Regione offre per chi è in attesa della seconda iniezione Pfizer è quella di posticipare il richiamo. Di quanto? Una settimana. Quindi sette giorni rispetto alla data prevista e indicata nell'appuntamento. Non oltre, perché il Cts ha indicato che la seconda dose può essere spostata al massimo fino a 42 giorni. Tutti questi cambi di prenotazione, tuttavia, devono essere debitamente motivati. Ovvero è necessario avere dei «seri e comprovati» motivi, come spiega la Regione. E questo anche per evitare che le linee telefoniche siano intasate per chi ha davvero necessità e urgenza di modificare la data del richiamo.

 

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Il Messaggero