Roma, «Ti amo», adescava donne in chat poi le ricattava con video hot

Roma, «Ti amo», adescava donne in chat poi le ricattava con video hot
Una mente diabolica che riusciva a raggirare le donne conosciute sui social per poi farle sprofondare in un abisso di violenza così come può essere quello di uno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una mente diabolica che riusciva a raggirare le donne conosciute sui social per poi farle sprofondare in un abisso di violenza così come può essere quello di uno stupro. Lui è un cittadino dominicano di 30 anni che agiva sulle chat e anche su Facebook in modo seriale. Riusciva a fare innamorare le vittime comportandosi in modo galante e gentile per poi, una volta carpita la loro fiducia, riprenderle di nascosto durante le prestazioni sessuali. Così scattava la trappola: ad un certo punto il maniaco mostrava le foto alla donna che stava frequentando e pretendeva soldi o altre prestazioni sessuali, altrimenti avrebbe pubblicato su Internet gli scatti proibiti. In un'occasione il trentenne ha anche picchiato la vittima. Un comportamento perverso che ha interessato almeno tre prede ma non è escluso, secondo gli investigatori, che l'uomo possa averne violentato altre. Non solo: l'arrestato oltre che di violenza sessuale e lesioni deve rispondere anche di atti persecutori.


L'AIUTO

Ad indagare fino a mettere le manette ai polsi al violentatore sono stati i poliziotti dell'areoporto di Fiumicino. Una delle donne violentate, infatti, si è rivolta, mesi fa, proprio agli agenti dello scalo romano. «Ho tanta paura. Non so se sto facendo la cosa giusta», così si è rivolta la vittima agli agenti. A spingerla ad andare alla polizia una sua collega di lavoro che si è resa conto che il maniaco non l'avrebbe mai lasciata andare senza l'intervento degli agenti. Così la donna ha raccontato nei particolari il comportamento del maniaco ma è stato necessario anche raccogliere le prove per inchiodare il violentatore seriale. Gli agenti hanno iniziato a pedinarlo filmando i suoi spostamenti. Non solo: hanno lavorato nelle memorie di Internet recuperando molto materiale pornografico con il quale lo straniero minacciava le vittime fino a riuscire a violentarle. Gli investigatori hanno rintracciato altre due donne che, in lacrime, hanno confermato il racconto della prima vittima. «Mi ha fatto credere che si era innamorato di me - questo il racconto di una donna alla polizia -. Mi portava a cena. Era premuroso. Ero convinta che mi amasse. Aveva quelle accortezze tipiche di un uomo innamorato. Poi, invece, ho scoperto che aveva piazzato una telecamera che riprendeva ogni momento intimo. Mi ricattava. Ho avuto improvvisamente il terrore di questa persona che mi ha costretta a fare sesso».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero