Più termoscanner nei grandi hub del trasporto aereo e ferroviario - torneranno a Termini e rimarranno a Fiumicino - ma niente test in batteria e niente questionario per...
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Riaperture: arrivi dal Nord, frenata sui test: «E tracciamenti solo volontari»
IL “TRIAGE”
Il personale degli aeroporti e delle stazioni principali misurerà la temperatura ai passeggeri (come già avviene da marzo) e chi avrà più di 37,5 gradi, dopo un triage lampo sul posto, sarà portato ai drive-in Covid per il tampone faringeo. In caso di positività al coronavirus, la Regione chiederà alle compagnie aeree e ferroviarie l’elenco dei passeggeri dello stesso volo o dello stesso vagone, per testarli ed evitare che il morbo si propaghi. Le squadre del contact tracing regionale sono già state potenziate, come raccontato dal Messaggero: i “detective” del Covid nelle Asl sono stati raddoppiati, passando da 100 a 200 esperti, più 490 infermieri appena assunti. Il governatore Nicola Zingaretti ieri ha ribadito che «non bisogna abbassare la guardia; Roma è il cuore dello Stato e vi sono i principali snodi ferroviari e aeroportuali del Paese. Compito di tutte le istituzioni, a partire da quelle nazionali, è tutelare la Capitale e la Regione della Capitale». Concetti sui quali nei giorni scorsi aveva battuto l’assessore D’Amato che ora si augura «il tracciamento a livello nazionale». Troppo complicato, secondo la Pisana, metterlo in pratica invece su base locale, anche dopo il via libera del ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, che due giorni fa aveva autorizzato i governatori a conservare per due settimane i dati sugli arrivi, purché su base volontaria. Per Zingaretti, in ogni caso, «con l’apertura della mobilità interregionale e fra i Paesi europei sarà necessario rispettare ancora di più le regole».
I CAMICI BIANCHI
Secondo l’Ordine dei medici di Roma, il tracciamento, però, «sarebbe stato utile, soprattutto ora che ci si potrà spostare liberamente in tutta Italia».
Il Messaggero