Roma, ossa umane e un teschio nella chiesa di Villa Ada: si cerca l'identità con l'analisi del Dna

La scoperta nella cripta del Divino Amore

Roma, ossa umane e un teschio nella chiesa di Villa Ada: si cerca l'identità con l'analisi del Dna
Non si sa ancora a chi appartengono ma di certo sono ossa umane. E così, ieri mattina, poco dopo le nove in via Salaria 267 è arrivata la polizia perché...

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Non si sa ancora a chi appartengono ma di certo sono ossa umane. E così, ieri mattina, poco dopo le nove in via Salaria 267 è arrivata la polizia perché qualcuno, entrando nella chiesetta del Divino Amore di Villa Ada, ha trovato dei resti. Ci sarebbe anche un teschio fra i reperti sequestrati dalla Scientifica su input del magistrato di turno. Dov’erano? In base alla segnalazione, poi confermata una volta che sono arrivati gli agenti, le ossa si trovavano dentro una cripta posta alla base dell’altare. Non c’era nient’altro: né fazzoletti, ad esempio, né tessuti nei quali quelle ossa potevano essere state avvolte né contenitori di qualsiasi materiale. I primi agenti che sono intervenuti non hanno toccato nulla per non alterare la scena del ritrovamento su cui, poi, è intervenuta la Scientifica. Il magistrato di turno ha nominato un perito tecnico che si occuperà dell’analisi dei reperti. 

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LE ANALISI

Difficile, stando a una prima valutazione, ipotizzarne il periodo: potrebbero essere ossa datate ma anche più recenti. A questo dovranno rispondere gli esami che già ieri erano stati predisposti. Di certo l’analisi del Dna, che sarà tra le prime ad essere compiute, potrà stabilire con maggiore precisione a quando risalgono. Una volta estrapolato il materiale genetico, questo sarà confrontato poi con i Dna inseriti in banca dati per capire se, ad esempio, quelle ossa possano essere appartenute a qualcuno già noto alle forze dell’ordine. Ieri mattina, erano all’incirca le nove, quando in via Salaria è arrivata la polizia. Un capannello di curiosi (runner e abitanti del quartiere con il cane) si sono fermati incuriositi e qualcuno ricordava anche le stravaganze che negli anni si sono succedute proprio dentro una delle storiche ville romane. Ovvero quella dei riti satanici. Era il 2015 quando delle scritte inequivocabili furono trovate dentro i vecchi ruderi del parco. Richiami neanche troppo velati a messe nere e invocazioni del demonio. 

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Il Messaggero