La porticina di vetro dell'«Ufficio Trattamento Consiglieri» sbuca dietro una selva di telecamere e cronisti, ben protetta da un cartonato col logo della Regione...
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«Qui di lavoro ce n'è sempre», racconta a mezza bocca un'altra dipendente, facendo però sapere che lei «non fa interviste». «Destra, sinistra, è un continuo, qualunque maggioranza ci sia». Il via vai, sembra di capire, è assicurato, le pratiche da smaltire non mancano mai. Anche negli ultimi giorni, quelli di inizio mandato.
GLI EXTRA
C'è chi si è affacciato per chiedere se sono previste indennità extra per chi fa il presidente di commissione (no, sono state abolite), chi ha domandato se il bonifico mensile è ritoccato al rialzo per il vicepresidente del consiglio, il segretario dell'aula o magari il capogruppo. «E i gettoni di presenza? Ci sono ancora? E il rimborso chilometrico, come funziona?».
LA RIFORMA
Interrogativi cruciali, dubbi che è bene fugare subito, prima che l'avventura cominci. I consiglieri regionali, dopo la riforma varata nel 2013, sull'onda lunga dello scandalo per gli sperperi di Fiorito & co, guadagnano all'incirca 7.600 euro lordi, a cui bisogna togliere le tasse e la quota per l'indennità di fine mandato. Qualche extra c'è, ma solo per chi siede sulle poltrone più alte dell'aula della Pisana, a cominciare dal presidente. Tutti gli altri, si fa per dire, dovranno accontentarsi.
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Il Messaggero