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L’investitura di Giorgia Meloni, quella di Berlusconi, quella di Salvini. E così la presentazione ufficiale di Francesco Rocca, come candidato presidente del Lazio, ieri è partita. Insieme alla campagna elettorale del centrodestra per le regionali. Affollatissima conferenza stampa a Palazzo Ripetta dove si è ritrovato gran parte del centrodestra laziale e nazionale. Sul palco, insieme a Rocca, il ministro Tajani per Forza Italia, Durigon per la Lega, Donzelli per Fratelli d’Italia, Cesa per i centristi e Lupi in prima fila. Il ministro Lollobrigida con Arianna Meloni, Rampelli, Sgarbi, Gasparri, Lupi, che coordina la campagna di Rocca, e numerosi altri parlamentari, da De Priamo di FdI a De Poli, da Trancassini a Fazzone e alla Matone, sono a ridosso del palcoscenico tra militanti territoriali arrivati soprattutto dal Basso Lazio. «Si vince? Ma che domande...», è la convinzione di tutti, ma questo si vedrà. Intanto Rocca batte ribatte su questo punto: «Competenza e concretezza saranno le stelle polari della nostra azione quando sarò presidente», dice lui che finora ha guidato da presidente internazionale la Croce Rossa e la Mezza Luna Rossa.
Regionali del Lazio, Rocca: «Roma deve avere più competenze così da non avere alibi»
E a proposito di concretezza, affronta da subito un tema di primaria importanza nella vita quotidiana dei cittadini laziali, ossia quello del termovalorizzatore. Alcuni cronisti presenti leggono le sue parole come un no all’impianto ma così non è. E nel pomeriggio Rocca chiarisce: «Tengo a dire, visto che alcuni organi di stampa mi hanno attribuito parole mai pronunciate alla conferenza di stamattina, che non ho proferito alcun no alla termocombustione. La mia posizione è chiara: basta con le discariche e chiudere il ciclo dei rifiuti. Ma non dobbiamo limitarci a pensare che bruciare i rifiuti sia l’unica soluzione. E’ necessario pianificare e mettere in atto una riorganizzazione seria della raccolta e lavorazione dei rifiuti nel Lazio che parta dal miglioramento sostanziale dell’attuale sistema di raccolta differenziata. Visto che, al momento, la Regione si attesta al diciottesimo posto sul territorio nazionale».
E insomma, «sì alla chiusura del ciclo dei rifiuti con la combustione, ma con impianti proporzionati allo scopo e ubicati nelle località giuste.
TEMPI
E comunque: nel caso si volesse mettere in discussione l’ubicazione dell’impianto, ciò di per sé rischia di creare problemi cronologici alla sua realizzazione. Oltretutto la zona indicata, quella di Santa Palomba, è già pronta per il termovalorizzatore, si tratta di un’area industriale non vincolata e già acquistata dal Comune e un impianto per i rifiuti basato su tecniche moderne sarebbe meno inquinante di una fabbrica. Al netto dei dubbi di Rocca, l’impianto per Roma è comunque nei piani del governo, che non cambiano, ed è stata accolta con piena soddisfazione nel centrodestra la determinazione con cui il candidato presidente vuole dare battaglia su due punti: «Rifiuti e sanità». Quest’ultima viene declinata così: «Deve finire l’umiliazione dei cittadini laziali che, a causa delle liste d’attesa lunghissime e di altri malfunzionamenti, devono andarsi a far curare fuori dal Lazio».
Dal punto di vista politico, intanto, l’investitura di Meloni è pienissima: «Il Lazio ha bisogno di scrivere la parola fine ad anni di scelte sbagliate», si legge nel messaggio del capo del governo, «e il centrodestra unito ha scelto Rocca perché coniuga competenza, capacità, prestigio». Sulla stessa linea i messaggi di Berlusconi e di Salvini. E Tajani: «Serve una guida, figlia di questa terra ma che abbia una visione e un’esperienza internazionale». Rocca sembra avere le idee chiare. A breve presenterà il programma. «Ci stiamo lavorando h24», assicura, «e sarà misurabile dai cittadini, non faraonico». Avrà una sua lista civica. E punta molto sul protagonismo femminile. Guardando il palco da cui sta parlando, osserva infatti sorridendo: «Mi sembra che qui sopra di donne non ce ne siano affatto. E non va tanto bene».
Il Messaggero