Roma, «Il silenzio è mafia», raid della legalità al Roxy bar dove i Casamonica aggredirono una disabile

Roma, «Il silenzio è mafia», raid della legalità al Roxy bar dove i Casamonica aggredirono una disabile
Tutti al Roxy Bar della Romanina perché «Il silenzio è mafia». Questo è lo slogan che ha accompagnato il sit-in di questa mattina, promosso dalla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tutti al Roxy Bar della Romanina perché «Il silenzio è mafia». Questo è lo slogan che ha accompagnato il sit-in di questa mattina, promosso dalla rete NoBavaglio con Articolo 21, al Bar dei coniugi Roman, in via Salvatore Barzilai, dove il giorno di Pasqua è avvenuto un raid portato a termine da esponenti del clan Casamonica, che pretendendo di essere serviti per primi, hanno aggredito e picchiato una ragazza disabile, il barista romeno e poi hanno distrutto il locale. 


L’iniziativa, con quella che è stata definita «un caffè per la legalità», punta ad accendere una luce su questa e su tutte le periferie romane. «Non si può rimanere indifferenti davanti a quanto successo qui alla Romanina», ha dichiarato Marino Bisso, portavoce della rete NoBavaglio. «Non è possibile che ci siano zone precluse a chi vuole lavorare in questo quartiere. - ha aggiunto ancora - Quello di oggi è solo un primo passo per mettere in atto quello slogan che parla di illuminare le periferie. Qui, in questo bar vorremo programmare lezioni, leggere libri, fare rassegne stampa. E vorremmo ottenere un risultato simile in tutte le periferie». Tra i presenti anche l’attore Ascanio Celestini che spera «che la periferia della Romanina non venga dimenicata dopo che i riflettori si saranno spenti», ricordando poi alla politica, «che le zone di periferia sono fatte da persone che votano, tanto quanto quelle del centro di Roma». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero