«Te la do io l'America», fu il grande show di Beppe Grillo che andò negli anni 80 su Rai1. «Te la do io l'America», sarà, per certi...
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IL MESSAGGIO
Per tutto il M5S sarà una vetrina di prim'ordine. Anche perché, proprio dopo Beppe Grillo, Virginia Raggi è la politica del MoVimento più conosciuta e popolare negli Usa. I giornali e le televisioni statunitensi in questi otto mesi si sono occupati molto più di lei e dei problemi della sua Roma che delle svolte governiste di Luigi Di Maio o invettiviste di Alessandro Di Battista. La notizia - anticipata da Il Messaggero - ha fatto accelerare la macchina organizzativa: oggi ci sarà un punto in Campidoglio per curare nei minimi particolari l'agenda di questi tre-quattro giorni di trasferta. Si sa sicuramente che Raggi parteciperà alla conferenza Women4Climate, una piattaforma critica «per far avanzare un programma comune che si estende istruzione, l'innovazione, e l'uguaglianza economica», si legge nel sito dell'iniziativa.
GLI INCONTRI
Al tavolo con la grillina, le colleghe di Parigi (Anne Hidalgo), di Washington (Muriel Bowser), di Caracas (Helen Fernandez), di Città del Messico (Miguel Ángel Mancera). Attese le conferme delle amministratrici di Barcellona e Madrid. Non solo clima, ma anche politica e diplomazia per la pentastellata. Negli States dovrebbe incontrare anche il sindaco di New York Bill de Blasio, già fervente sostenitore di Ignazio Marino, e raccontare agli Stati Uniti l'esperienza di governo M5S della Capitale d'Italia. Un viaggio che è già accolto con polemiche dal Pd. «La sindaca si prepara ad andare negli Stati Uniti, ma quando si decide a prepararsi per governare la città?», dicono i consiglieri commentando gli spari da sconosciuti contro un bus dell'Atac.
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Il Messaggero