Sollecitato con insistenza dai fedelissimi della sindaca nei giorni scorsi, avallato alla fine dal protocollo della cerimonia, il discorso di Virginia Raggi diventa un caso...
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Per il Pd, invece, "la polemica dei 5 Stelle sulla presunta censura a Virginia Raggi è del tutto pretestuosa, vogliono far passare la sindaca per vittima del solito fantomatico complotto", dice Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Vigilanza Rai. "Sostenere che la Raggi - spiega - è stata censurata equivale ad andare contro l'evidenza dei fatti. Prima che la linea tornasse in studio, la sindaca ha infatti potuto parlare in diretta per due minuti e trenta. E il conduttore ha deciso di tornare in studio per dar conto del contemporaneo discorso del premier Gentiloni. Si tratta dunque di una scelta editoriale e non di censura, una tesi resa ridicola dalla successiva trasmissione integrale del discorso della Raggi".
Nel suo discorso davanti a Gentiloni, Merkel, Hollande e Tsipras, la sindaca ha detto che "le istituzioni europee dovrebbero ascoltare di più i cittadini europei" e che "dobbiamo realizzare una comunità solidale, la finanza non è tutto. Un'Unione solo economica non può durare". Secondo Raggi, che ha citato anche Papa Francesco, "noi sindaci siamo definiti primi cittadini: per questo, anche nei luoghi delle decisioni, dobbiamo fare sentire forte la voce di chi chiede più lavoro, più inclusione sociale, più sicurezza. I cittadini devono essere messi al centro del potere decisionale, attraverso strumenti di democrazia diretta".
La sindaca pentastellata ha criticato il trattato di Dublino sui richiedenti asilo, che secondo Raggi "deve essere rivisto". E nelle conclusioni ha accennato ai movimenti anti Ue: "Sono presenti forze di coesione e di disgregazione, è fisiologico che sia così. È importante però dare risposte concrete a chi denuncia insofferenza".
Il Messaggero