Raggi, vertice notturno con municipi e consiglieri: «Se ci tolgono il simbolo andiamo avanti da soli?»

Vertice nella notte in Campidoglio: Virginia Raggi chiama a raccolta i consiglieri di maggioranza e i dodici presidenti dei municipi targati M5S. E' un appello quasi disperato...

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Vertice nella notte in Campidoglio: Virginia Raggi chiama a raccolta i consiglieri di maggioranza e i dodici presidenti dei municipi targati M5S. E' un appello quasi disperato a serrare i ranghi, quello che la grillina rivolge a tutti gli amministratori pentastellati. Il timore che Beppe Grillo stacchi la spina con il ritiro del simbolo è più che concreto. La sindaca lo sa e per questo, quando ormai la riunione al Forum sembra aver preso un indirizzo ben preciso, ecco che prova la contromossa, quella della disperazione. Una scena, a dirla tutta, già vista nei giorni della passione di Ignazio Marino, quelli dell'assedio di Matteo Renzi e dei vertici del Pd. Anche questa volta  dunque il Campidoglio prova ad armarsi e a partire da solo contro il resto del "partito".

 

«Proviamo ad andare avanti senza simbolo», lo avrebbe detto senza troppa convinzione Virginia Raggi, per vedere l’effetto che fa. Ma lo ha detto durante il lungo vertice notturno con la sua maggioranza in corso in Campidoglio. In poche ore quella che sembrava l’incrollabile volontà di andare avanti vacilla perché i consiglieri sono di fronte a un bivio: accettare le condizioni che ha posto il capo politico Beppe Grillo oppure tentare di andare avanti da soli, senza simbolo M5S. Le condizioni sono un repulisti totale dell’azione politica condotta finora, ovvero azzerare immediatamente il “raggio magico” composto dal vicesindaco Daniele Frongia che quindi sarebbe chiamato a dimettersi, il capo della segreteria politica Salvatore Romeo e anche il fratello di Raffaele Marra, Renato, a capo della direzione Turismo del Campidoglio.


Queste sono le cariche che la sindaca dovrebbe essere disposta a cambiare radicalmente per poter voltare pagina. Nel pomeriggio, più di un esponente pentastellato in Campidoglio non aveva dubbi se confermare o meno la fiducia alla sindaca e non riteneva necessario confrontarsi con Beppe Grillo. L’unico contatto e incontro approfondito tra il comico genovese e palazzo Senatorio è stato attraverso il capogruppo di maggioranza Paolo Ferrara, impegnato in una mediazione difficilissima.


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Il Messaggero